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Bolivia. Le relazioni pericolose della Polizia
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Notizia 
8 gennaio 2002 21:10
 
In Bolivia non si placa il dibattito sopra la corruzione e gli scandali della Polizia che negli ultimi periodi hanno portato alla scoperta di vere e proprie bande criminali, come quella del colonnello Blas Valencia, che contemporaneamente era costituita di poliziotti e sicari. Allo studio e' la riforma della Polizia con il primo obbiettivo di "spoliticizzare" le forze dell'ordine, dove gli avanzamenti di carriera avvengono per affinita' politica piu' che per merito, fino alla proposta di eliminare ai poliziotti e militari il diritto di elettorato passivo e attivo.
Ma la riforma e' solo all'inizio del dibattito, e nel frattempo per placare il desiderio di purga che circola e' cascata la prima testa, ovvero quella del capo della Polizia, il generale Walter Osinaga, ufficialmente dimessosi.
Il presidente boliviano, Jorge Quiroga, lo ha prontamente sostituito con il generale Walter Carrasco. Ancora prima di insediarsi alla sua nuova poltrona su Carrasco e' gia' piovuto il primo piccolo scandalo. Nel 1983 il quotidiano Aqui' aveva infatti pubblicato una denuncia di alcuni ufficiali che indicavano ben 111 membri della Polizia come presunti narcotrafficanti. Nella lista figurava Carrasco, che oggi spiega la sua estranieta' ai fatti cosi': "prima di assumere la direzione nazionale della Forza speciale di lotta al narcotraffico (Felcn), l'ambasciata Usa ha investigato cinque generazioni della mia storia familiare senza incontrare nessun legame con il narcotraffico".
 
 
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