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Bolivia. Il Governo "tenta" i cocaleros, che non cedono al mercato "falsato"
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Notizia 
10 ottobre 2001 15:32
 
Ieri si e' tenuto l'ennesimo incontro a Cochabamba tra i cocaleros e il Governo boliviano, rappresentato dal ministro Leopoldo Fernández, e, per l'ennesima volta siamo allo stallo.
Entrambe le parti in causa hanno ammesso che la situazione e' ferma alla richiesta negata del "cato" di coca (il terzo di ettaro per famiglia da poter continuare a coltivare a coca). "Se il Governo non vuole parlare del "cato" di coca, noi non torniamo a dialogare" sottolinea il deputato cocaleros Evo Morales, a cui ha fatto eco il ministro Fernández: "la nostra posizione e' tanto inflessibile quanto la loro".
La "solución de esperanza" era la controproposta governativa attorno alla quale si erano concentrati tutti gli ultimi sforzi. Secondo i calcoli del Governo un "cato" di coca rende ai cocaleros mensilmente 425 bolivianos, che in un anno si traducono in 720 Usd. La proposta governativa e' quella di garantire 933 Usd l'anno per un cato di prodotti alternativi, offrendo anche l'assistenza tecnica di 170 Usd e un mercato con prezzi garantiti e controllati. Nel caso che non si creasse un mercato per i loro prodotti, il Governo ha infine proposto che sara' lo stesso Stato a comprarli dai contadini. Per rafforzare il tutto, il Governo aveva offerto il permanere del mercato legale di coca per uso tradizionale, e quindi la sua coltivazione nella zona di Yungas.
Ma i cocaleros non si fidano perche' le garanzie valgono solo per il primo anno. Evo Morales ha ribadito come la proposta e' la stessa di sempre, con l'unica novita' che sarebbe il Governo a comprare i loro prodotti: "ma allora perche' non inizia a comprare subito da domani!".
 
 
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