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Bolivia. Come difendere la coca e il suo mercato
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17 febbraio 2002 20:03
 

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Il dirigente cocalero, Luis Cutipa, nell'informare che oggi si terra' una riunione allargata delle sei federazioni dei cocaleros a Chimoré, ha ribadito che la foglia di coca non si potra' eradicare ne' in due mesi, ne' in cento anni nel dipartimento del Chapare. Nella riunione verranno prese le decisioni su come difendere i mercati legali della coca e delle coltivazioni. Cutipa rinnova l'invito al Governo di accettare la produzione del "cato di coca a famiglia" (un terzo di ettaro), come unico modo per tenere sotto controllo la produzione del tropico del Cochabamba.
L'altro dipartimento boliviano, quello dello Yungas, dove sono legali i 12 mila ettari di piantagioni di coca, si muove parallelamente e cosi' i cocaleros chiedono al Governo la legalizzazione dell'esportazione della coca. Diosisio Núñez, segretario del Consiglio della Federazione Campesina dello Yungas, sottolinea: "il 40 per cento della produzione di coca dello Yungas e' destinato esclusivamente al mercato nordargentino. Stiamo parlando di cinque mila commercianti che fanno arrivare, mensilmente, dal mercato di Villa Fatima al mercato argentino la foglia coca in maniera illegale". Questo commercio produce circa 35 mila Usd al mese, e Núñez garantisce che il Governo trarrebbe grandi vantaggi dalla legalizzazione, quantificati in 35 milioni di Usd annui. Il ministro Leopoldo Fernandez, risponde che il Governo e' disposto a fare questo passo, ma si aspetta una proposta formale da parte dei cocaleros, avvertendo tuttavia, che non potra' essere una decisione unilaterale del suo Paese, ma dovra' essere concordata con l'Argentina.

 
 
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