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Bolivia. I cocaleros chiedono una tregua per le eradicazioni
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Notizia 
29 settembre 2001 18:18
 
Dopo la morte del cocaleros che accompagnava il gruppo di giornalisti, nel tropico del Cochabamba la tensione e' sempre piu' alta. Oggi a Chimoré si terra' una riunione tra i coltivatori di coca e una delegazione del Governo. "Chiediamo fatti e non parole" avverte Evo Morales, leader dei cocaleros, una tregua delle distruzioni delle piantagioni e la presentazione di un programma di conversione delle piantagioni che offra dei chiari risultati economici, altrimenti l'unica alternativa sara' quella di effettuare un nuovo blocco della strada Santa Cruz-Cochabamba.
Il Governo ha gia' preannunciato che proseguira' nell'applicazione del Plan Dignitad, e non fermera' la distruzione delle coltivazioni di coca anche a rischio di conseguenze fatali. Il ministro Leopoldo Fernandez ha assicurato che le truppe non hanno l'ordine di sparare se non per difesa e che verra' fatta piena luce sull'accaduto. Gia' si sta delineando una versione dei fatti da parte governativa secondo la quale i cocaleros avrebbero usato la stampa come scudo per raggiungere gli accampamenti militari e che anche nei giorni precedenti i militari non hanno mai usato armi da fuoco.
Nel frattempo le organizzazioni della stampa chiedono garanzie per poter svolgere il loro lavoro di informazione. Il ministro Fernandez ha raccomandato loro di chiedere alle autorita' la copertura di sicurezza e di non esporsi a situazioni critiche.
 
 
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