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Bolivia. Chapare. La tregua non regge: tre feriti tra i militari
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21 dicembre 2001 18:39
 

Per approfondimenti:

26 agosto: Bolivia/Europa. Il mercato della foglia di coca .... che dovrebbe essere eradicata

27 agosto: Bolivia/Europa. La conferma del flop delle politiche di eradicazione delle piantagioni di coca

4 settembre: Bolivia. I militari antidroga distruggono le coltivazioni legali

8 settembre: Bolivia. Riprendono le coltivazioni di coca

15 settembre: Bolivia. Nuovo corpo di polizia specializzato nella lotta al narcotraffico

19 settembre: Bolivia. Cocaleros sul nuovo corpo di polizia specializzato nella lotta al narcotraffico

25 settembre: Bolivia. Cocaleros ultimatum ai militari

27 settembre: Bolivia. Cocaleros contro le eradicazioni

28 settembre: Bolivia. I militari sparano alla stampa e uccidono un cocaleros

29 settembre: Bolivia. I cocaleros chiedono una tregua per le eradicazioni

30 settembre: Bolivia. Cocaleros e Governo si danno una tregua di 15 giorni

4 ottobre: Bolivia. Chapare militarizzato e cocaleros sul piede di guerra

5 ottobre: Bolivia. Tregua rotta nel tropico del Cochabamba

6 ottobre: Bolivia. Il procuratore discusso e la tensione nel Cochabamba

27 ottobre: Bolivia. Aumenta la presenza militare in Chapare

4 novembre: Bolivia. Cocaleros confermano il blocco stradale in Chapare

7 novembre: Bolivia. Chapare: il blocco stradale dei cocaleros impedito dall'esercito

13 novembre: Bolivia. Dietro il massacro dei contadini un gruppo di paramilitari?

14 novembre: Bolivia. Il conflitto con i cocaleros nel Chapare

15 novembre: Bolivia. Governo e cocaleros accettano il dialogo, intermediaria la Chiesa

16 novembre: Bolivia. Ancora violenza, ancora tre morti tra i cocaleros

20 novembre: Bolivia. Preoccupazioni dal Congresso Usa per la lotta antidroga, mentre arrivano denunce di stupri

22 novembre: Bolivia. Tregua in Chapare e vertice sulla coca a Cochabamba

28 novembre: Bolivia. Fallito il vertice sulla coca, riprende la distruzione delle piantagioni

8 dicembre: Bolivia. Ancora due morti in settimana tra i cocaleros


La nuova tregua siglata ad inizio settimana, sottoscritta dai cocaleros per intermediazione della Chiesa Cattolica, e' durata poco. Evo Morales, leader dei cocaleros e l'altro dirigente cocalero, Luis Cutipa, avevano promesso di non effettuare altri blocchi stradali fino a dopo le feste natalizie. Per il 29 dicembre era gia' stata indetta un'assemblea per discutere le iniziative. Due i punti piu' controversi: la richiesta dei cocaleros del cato di coca (un terzo di ettaro a famiglia da coltivare a foglia di coca) e le eradicazioni forzate delle piantagioni di coca, che il Governo, grazie all'Esercito, sta portando avanti nella zona del Chapare.
Ma, ieri mattina alle 6.30 nella zona di San José, tre soldati delle Ftc (Fuerzas de Tarea Conjunta) sono stati feriti in un'imboscata da proiettili sparati con fucili e carabine. I soldati, disarmati, o meglio, armati di piccone, accompagnati dalla Polizia Ecologica, una sorta di Forestale, stavano andando a distruggere le piantagioni di coca illegali.
Il comandante generale della Polizia, il generale Walter Osinaga, ha informato che gli agenti in supporto dei militari per le operazioni di eradicazioni resteranno nel tropico cochabambino fino a che lo richiedera' il Governo. D'altro canto, il ministro della Difesa, il generale Oscar Guillarte, ha confermato che "l'eradicazione non sara' fermata da sicari al servizio del narcotraffico che pretendono di uccidere i militari della Fuerzas de Tarea Conjunta, i quali compiono il loro lavoro di distruggere la coca utilizzata per la fabbricazione della droga".

 
 
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