La nuova tregua siglata ad inizio settimana, sottoscritta dai cocaleros per intermediazione della Chiesa Cattolica, e' durata poco. Evo Morales, leader dei cocaleros e l'altro dirigente cocalero, Luis Cutipa, avevano promesso di non effettuare altri blocchi stradali fino a dopo le feste natalizie. Per il 29 dicembre era gia' stata indetta un'assemblea per discutere le iniziative. Due i punti piu' controversi: la richiesta dei cocaleros del cato di coca (un terzo di ettaro a famiglia da coltivare a foglia di coca) e le eradicazioni forzate delle piantagioni di coca, che il Governo, grazie all'Esercito, sta portando avanti nella zona del Chapare.
Ma, ieri mattina alle 6.30 nella zona di San José, tre soldati delle Ftc (Fuerzas de Tarea Conjunta) sono stati feriti in un'imboscata da proiettili sparati con fucili e carabine. I soldati, disarmati, o meglio, armati di piccone, accompagnati dalla Polizia Ecologica, una sorta di Forestale, stavano andando a distruggere le piantagioni di coca illegali.
Il comandante generale della Polizia, il generale Walter Osinaga, ha informato che gli agenti in supporto dei militari per le operazioni di eradicazioni resteranno nel tropico cochabambino fino a che lo richiedera' il Governo. D'altro canto, il ministro della Difesa, il generale Oscar Guillarte, ha confermato che "l'eradicazione non sara' fermata da sicari al servizio del narcotraffico che pretendono di uccidere i militari della Fuerzas de Tarea Conjunta, i quali compiono il loro lavoro di distruggere la coca utilizzata per la fabbricazione della droga".