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Bolivia. 50 cocaleros arrestati durante un blitz
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20 gennaio 2002 19:08
 

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I cocaleros non se l'aspettavano. Una operazione a sorpresa, con l'irruzione di alcune decine di poliziotti nella sede della Federazione dei cocaleros di Cochabamba alle cinque del pomeriggio di ieri, ha portato all'arresto di una cinquantina di cocaleros riuniti in assemblea per valutare le azioni da intraprendere dopo i fatti di Sacaba.
Il blitz del Ges (Gruppo Speciale di Sicurezza), autorizzato dalla Procura generale della Repubblica che indaga sulla morte dei due militari torturati e uccisi giovedi' scorso, si e' svolto con modalita' molto violente. Senza consentire l'accesso a cameramen, fotografi e giornalisti, le forze dell'ordine sono entrate nella sede della Federazione rompendo porte, distruggendo telefoni, tavoli e documenti, tra le urla dei bambini e delle donne colpite anch'esse dalla ferocia della Polizia, secondo le denunce che poi hanno riferito le stesse donne ai giornalisti.
Il presidente dell'Assemblea dei Diritti Umani, Luis Sanchez, ha denunciato che l'operazione della polizia "e' stata illegale, violenta e selvaggia". Il viceministro per la Difesa Sociale, Oswaldo Antezana, ha spiegato che i cocaleros arrestati sono accusati dei fatti di violenza avvenuti in settimana a Sacaba.
Il presidente boliviano, Jorge Quiroga, nel frattempo ha ribadito la sua disponibilita' al dialogo, ma non accetta piu' come interlocutori gli attuali leader e dirigenti del movimento dei cocaleros, Evo Morales, Luis Cutipa e Delphin Olivera, ritenendoli "autori materiali e intellettuali" della morte dei due militari.

 
 
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