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Argentina. Sentenza su Internet e droga
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Notizia 
14 marzo 2002 20:32
 
La Giustizia penale argentina ha emesso ieri, per la prima volta, una sentenza a favore della libera circolazione delle informazioni in Internet. Leonardo Vita e Matias Gonzalez Eggers avevano ricevuto una condanna in primo grado per avere pubblicato nelle loro pagine web informazioni riguardanti il consumo di droghe, la coltivazione e la produzione della cannabis e del materiale antiproibizionista, per la depenalizzazione del consumo degli stupefacenti. In primo grado era passato il concetto che avendo diffuso informazioni sulle droghe, avevano "indotto" altri al consumo di droghe, per aver "diffuso pubblicamente istruzioni per la produzione e il consumo di stupefacenti". La difesa ha sostenuto che il sito era stato creato "perche' consideravano assurda la legge che punisce il consumo di marijuana", non era nelle loro intenzioni incentivarne il consumo, ma "informare rispetto la depenalizzazione del possesso per uso personale".
La Sala I della Camera Federal presieduta dai giudici Luisa Riva Aramayo, Raul Vigliani e Gabriel Cavallo ha considerato che le pagine di Internet sono "coperte dalle garanzie che proteggono sia la liberta' di espressione, che quella della stampa". Concludendo che, vista la Costituzione nazionale e i trattati internazionali incorporati nella legge del 1994, la rete Internet puo' equipararsi "ad un altro mezzo di comunicazione pubblico e di massa, nel quale si trovano diverse forme di espressione e mediante il quale si esprimono -tra le altre- attivita' scientifiche, commerciali, giornalistiche e personali".
Nella sentenza i magistrati hanno rivisitato la giurisprudenza della Corte Suprema argentina e di quella statunitense, citando casi e sentenze sulla liberta' di stampa e di espressione. "Il diritto dei cittadini ad esprimersi in direzione contraria rispetto alla politica dello Stato deve prevalere sull'interesse statale espresso" nella legge antidroga. Per questo "la repressione legale delle idee di Vita e Gonzalez Eggers, basata unicamente sulla diffusione di idee contrarie alla politica penale dello Stato nazionale risulta illegittima (...) e costituisce una restrizione ripugnante alla Costituzione nazionale".
La sentenza integrale si trova a questo indirizzo: clicca qui
 
 
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