Agenti in forza all'Unità di polizia pacificatrice della Rocinha, la 'favela' più grande e famosa di Rio de Janeiro, torturavano trafficanti della regione perché rivelassero dove avevano nascosto armi e droga. E' la testimonianza raccolta dagli investigatori nel caso di Amarildo de Sousa, il muratore torturato e ucciso da membri di questa polizia. Il racconto è del soldato Rodrigo de Macedo da Silva, che per quattro mesi si era infiltrato tra i narcos della baraccopoli. Questi ultimi gli avrebbero confidato che, anche mesi prima della scomparsa di Amarildo, avvenuta il 14 luglio scorso, gli agenti della Upp praticavano sessioni di percosse, choc elettrici e soffocamento delle loro vittime. In tutto sono 25 i poliziotti sotto accusa per la morte di Amarildo. Il processo a loro carico inizierà domani.