testata ADUC
Afghanistan. Prosegue l'iniziativa del Governo contro le coltivazioni di papavero da oppio
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
20 aprile 2002 19:21
 
Fino a due anni fa, in questa stagione, il rosso e il bianco dei papaveri da oppio colorava i campi lungo tutta la strada dal Khyber pass a Jalalabad, nell'Afghanistan orientale.
"Non che il problema non esista piu' -dice Ashraf Ghani, responsabile del programma antidroga del governo provvisorio di Kabul- ma la situazione oggi e' molto diversa. Ho girato tutto il Paese e non ho visto un campo di papaveri piu' grande di cinque ettari".
In un incontro con un gruppo di giornalisti oggi a Kabul, Ghani ha affermato che finora il Governo ha distrutto 100 tonnellate di oppio. Per lui quest'anno il raccolto sara' fra le 1.900 e le 2.700 tonnellate, lontano dalle cifre degli "anni d'oro" per i trafficanti di droga internazionali, quando l'Afghanistan governato dai Taliban era il piu' grande produttore d'oppio del mondo e immetteva ogni anno sul mercato decine di migliaia di tonnellate di droga.
Ghani minimizza i problemi che si sono verificati nel corso dell'offensiva anti-oppio. La settimana scorsa, otto contadini sono stati uccisi dai soldati governativi mentre cercavano di opporsi alla distruzione dei loro campi nella provincia di Khost. Alcuni ritengono che esista un collegamento tra quei fatti e il fallito attentato che e' stato condotto a Jalalabad contro il ministro della Difesa Mohammed Fahim. Nei giorni successivi, i guidatori di due trattori che stavano procedendo alla distruzione, sono morti saltando su mine posate probabilmente dai contadini. Altri coltivatori hanno bloccato le strade nelle province meridionali di Helmand ed Oruzgan, per protesta contro la distruzione dei campi di papavero che, affermano, li ha gettati sul lastrico. "La chiave del problema -afferma Ghani- e' il credito rurale. I trafficanti forniscono ai contadini sostanziosi anticipi, che devono essere pagati in oppio. Se i coltivatori non consegnano l'oppio in tempo, devono pagare tassi d'interesse astronomici. E' una cosa anti-islamica, oltre che illegale. Ho discusso personalmente con decine di "ulema" (i saggi musulmani) e tutti sono stati d'accordo. Purtroppo, spesso neanche la sanzione religiosa e' sufficiente a convincere i contadini. La prevenzione spesso non basta dovremmo essere in grado di lanciare un programma a lungo termine di sostituzione delle colture. Nelle province produttrici di papavero, la terra e' fertilissima, e stiamo pensando a coltivazioni che abbiano un buon mercato in Europa e negli Usa, come le spezie e i vegetali organici".
Per questo l'Afghanistan chiede che venga formato un consorzio di donatori per il programma di sostituzione delle coltivazioni e che venga assicurata agli agricoltori afghani la possibilita' di vendere i propri prodotti sui mercati dei Paesi sviluppati. "Sia chiaro che non ne facciamo una condizione - aggiunge Ghani- il Governo ha preso l'impegno morale e politico di sradicare dal Paese la produzione di oppio ed intende mantenerlo". L'altra "chiave" del progetto sono le comunicazioni. Senza un accesso sicuro e rapido ai porti e agli aeroporti internazionali, i contadini non potranno mai esportare i prodotti alternativi all'oppio: "Abbiamo un progetto per la costruzione e la riparazione delle strade, che e' in fase avanzata e dovrebbe partire non oltre il prossimo agosto", conclude Ghani.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS