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Afghanistan. Oppio e ancora oppio: dai Taleban all'Alleanza del Nord
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Notizia 
15 novembre 2001 15:54
 
Appello dell'INCB alla comunita' mondiale: combattiamo il traffico di droga in Afghanistan. Per voce del suo direttore il professor Harnid Ghods, l'International Narcotics Control Board ha richiamato l'attenzione su questo problema che, nel gran marasma della cacciata dei Taleban da Kabul, rischia di finire nel dimenticatoio. Ghods si e' pronunciato in una conferenza stampa tenuta a Vienna presso il quartier generale delle Nazioni Unite. L'ideale sarebbe -ha continuato- un forte Governo centralizzato in Afghanistan, che ponga tra i primissimi obiettivi la distruzione definitiva di tutte le coltivazioni di piante narcotiche. "Anche se durante lo scorso anno le piantagioni di oppio sono diminuite drasticamente nelle aeree controllate dai Taleban (stando alle stime dell'Onu) il narcotraffico viaggia a gonfie vele in quelle terre".
E' evidente che i sospetti sulla gestione di questa produzione e di questo traffico vanno tutti in direzione della Alleanza del Nord, perche' queste zone sono controllate dai mujaheddin afghani filo-iraniani (l'agenzia ufficiale iraniana -Irna- nel dare questa notizia non ha mai scritto del molto probabile rapporto tra Alleanza del Nord e campi di papaveri da oppio).
Un responsabile dell'Onu, inoltre, ha fatto sapere che la quantita' di oppio stockata in Afghanistan, e' tale che potrebbe soddisfare per 20 anni il mercato di un Paese di 80 milioni di abitanti
 
 
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