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Afghanistan. L'oppio della Cia
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19 settembre 2001 16:15
 
Secondo Miche Chossudovsky, docente di economia all'Universita' di Ottawa, in un articolo pubblicato da "il manifesto", la storia del traffico di droga nell'Asia centrale, principalmente in Afghanistan, e' legata alle operazioni segrete condotte dalla Cia durante il periodo di occupazione sovietica e dell'appoggio delle intelligence americana e pakistana ai fondamentalisti islamici.
"Prima della guerra in Afghanistan -dice Chossudovsky- la produzione di oppio in Afghanistan e in Pakistan era diretta a piccoli mercati regionali. Non vi era produzione locale di eroina". Nel giro di due anni dall'entrata in campo della Cia la zona di confine tra Pakistan ed Afghanistan divenne "il principale produttore di eroina nel mondo, fornendo il 60% della domanda Usa. In Pakistan la popolazione tossicodipendente passo' da quasi zero nel 1979 a 1.200.000 persone nel 1985, con un incremento piu' rapido di qualsiasi altro Paese. Ancora una volta la Cia controllava questo traffico di eroina. Mentre conquistavano territori all'interno dell'Afghanistan, i mujahideen ordinavano ai contadini di piantare oppio come tassa rivoluzionaria. Al di la' del confine, in Pakistan, i leader islamici e gli altri gruppi che agivano sotto la protezione dei servizi pakistani gestivano centinaia di laboratori di eroina".
Nel 1995 l'allora responsabile CIA per l'operazione afghana Charles Cogan, ammise che la guerra al narcotraffico fu sacrificata per combattere la guerra fredda: la politica sui narcotici era subordinata alla lotta contro l'influenza sovietica nell'area.
 
 
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