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Afganistan. Il primo giorno della conferenza internazionale sulla droga
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Notizia 
8 febbraio 2004 18:59
 
La produzione e' in crescita e circa il 7% della popolazione lavora nel business dell'oppio, guadagnando le stesse cifre che l'Afghanistan riceve dagli aiuti stranieri. E' la messa in guardia delle Nazioni Unite rispetto al business delle droghe che sostiene il terrorismo internazionale cosi' come sta minando lo Stato afghano.
E' quanto emerso nella prima giornata della Conferenza internazionale sulla droga in Afghanistan.
Il Governo dell'Afghanistan sta cercando contributi per 300 milioni di dollari per una campagna di riduzione del 70% della produzione di oppio nei prossimi quattro anni, e per eliminare il riciclaggio di denaro. Di fronte al fatto che la Gran Bretagna (che ha organizzato l'incontro), in tre anni, abbia contribuito per 128 milioni di Usd, il direttore generale del Dipartimento Anti-Narcotici dell'Afghanistan, Mirwais Yasini, sostiene che "non e' un problema che un Paese dia tanto, ma noi auspicheremmo che l'intera Comunita' internazionale ci aiutasse."
Se questo business non si fermera' -e' stato detto dagli oratori- l'Afghanistan corre il pericolo di passare da uno "Stato-fallito" ad un "Narco-Stato".
Il ministro degli Esteri britannico, Bill Rammell, ha ribadito l'approccio al problema con una politica di "bastone e carota", compresi gli incentivi perche' i contadini si dedichino alla coltivazione di altri prodotti.
I rappresentati Usa hanno sottolineato come sia importante il rafforzamento delle leggi e l'eradicazione delle coltivazioni di oppio, in un approccio del problema, da parte del Governo afghano, come di una nuova "war on drugs".
Il direttore esecutivo dell'Unodc, Antonio Maria Costa, ha anche lui lanciato l'allarme sul fatto che il business dell'oppio sta aiutando il terrorismo. "Se non facciamo diminuire la produzione di oppio, corriamo il rischio di avere una economia dell'oppio, che non potra' non minacciare la possibilita' di creare un nuovo e democratico Afghanistan".
Il primo giorno della conferenza e' stato dedicato essenzialmente a questione tecniche ed a pianificare gli incontri del direttore Cosa e del ministro Rammell in attesa dell'intervento del presidente aghano Hamid Karzai di domani.
 
 
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