Secondo quanto affermano gli esperti della prevenzione antidroga, la crisi politica in atto in Venezuela, sta portando sempre piu' giovanissimi a fare uso di sostanze stupefacenti, abbassando l'eta' media di ingresso, fino a punte di bambini di otto anni che iniziano a fare uso di droga.
Nonostante che il Venezuela abbia problemi legati alle droghe minori di altri Paesi dell'America Latina (basti pensare alla Colombia), l'eta' media di inizio e' tuttora molto bassa, attorno ai 12,5 anni, ma gli esperti prevedono che se la situazione politica dovesse ulteriormente degenerare (con tutto il suo carico di crisi economica, disoccupazione, corruzione delle forze dell'ordine eccetera), la media potrebbe andare rapidamente verso gli otto-nove anni.
Il Venezuela e' seguito in questa "classifica", da Paesi come Panama, con un'eta' media di ingresso alle droghe di 13,6 anni, e dal Guatemala, con 14,1.
Per fare un raffronto, gli Usa hanno un'eta' media di inizio di 17,5 anni per la marijuana e di 20 per la cocaina.
Negli ultimi cinque anni, i dodicenni venezuelani che hanno affermato di aver fatto uso di qualche droga sono passati dall'1% al 5%, e gli altri adolescenti, costituiscono il 60% dei consumatori totali nel Paese.
Il crescente uso di droghe in Venezuela, oltre che dalla crisi politica e' anche dettato dal fatto che questo Paese e' ormai parte della "rotta" che porta le sostanze dalla Colombia (con la quale il Venezuela ha in comune un confine di 2250 km scarsamente sorvegliato e in balia dei vari gruppi armati) verso l'Europa e l'America del Nord.
In piu', in Venezuela sta diventando sempre piu' popolare l'eroina. Se nel 2001, l'oppiaceo era considerato la dodicesima sostanza stupefacente (comprese quelle legali) per consumo, due anni dopo e' diventata la sesta, e sta sempre prendendo piu' popolarita', dietro marijuana, alcool, cocaina in polvere, tabacco e crack.