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Usa. Una valutazione del Plan Colombia: costi, rischi e benefici
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Articolo di Donatella Poretti
4 agosto 2004 18:02
 
Due studi del GAO, Government Accountability Office, l'agenzia di contabilita' generale Usa sul Plan Colombia, tracciano un ritratto in grigioscuro. In un rapporto si fa il punto sulle fumigazioni delle coltivazioni illegali, un'operazione sempre piu' rischiosa per gli aerei che la realizzano; nell'altro si analizzano i programmi di assistenza e gli aiuti non militari, che iniziano a dare qualche frutto, ma mancano di una strategia a lungo termine.
I due studi sono stati richiesti al Gao dal Comitato per il controllo dei narcotici del Senato Usa, che vigila sull'uso degli oltre 2.500 milioni di Usd che negli ultimi 4 anni sono stati investiti nella lotta alla droga in Colombia.
"Secondo l'Usaid (US Agency for International Development) dal 2000 al dicembre 2003, i programmi di sviluppo alternativo hanno portato all'eradicazione volontaria di quasi 22.000 ettari di coltivazioni illegali, all'installazione di 647 progetti di infrastrutture in aree rurali, hanno promosso la semina di quasi 44.000 ettari di coltivazioni lecite ed hanno assistito circa 33.400 famiglie. Tuttavia, la stessa Usaid aveva stimato in almeno 136.000 le famiglie che avevano bisogno di assistenza, e i programmi di sviluppo alternativo si trovano ad affrontare ostacoli come quello di commercializzare i prodotti e la pericolosita' di operare in zone di conflitto", scrive il Gao.
Viene anche portato ad esempio un progetto con cui si sta cercando di realizzare del caffe' di alta qualita', che pero' visti gli standard richiesti dall'industria del caffe' ha poche possibilita' di essere venduto per ora. Gli standard, verranno raggiunti in un arco di tempo tra 1 e 5 anni, ma fino allo scorso febbraio non era stato possibile visitare le coltivazione da parte di possibili acquirenti Usa a causa delle precarie condizioni di sicurezza.
Nel caso dell'assistenza a "gruppi umani vulnerabili", come le persone sfollate, il Gao arriva alla conclusione che per quanto sia stato portato aiuto a 1,4 milioni di persone e siano stati reinseriti nella societa' quasi 1.500 bambini ex combattenti, si tratta di sforzi che cercano di risolvere la situazione congiunturale o "d'emergenza", ma poi non si riesce a seguire queste situazioni, ne' a portare assistenza a queste persone una volta risolto il problema prioritario.
"Il Dipartimento di Stato non ha una strategia che prevede obbiettivi e risultati, non segue in maniera continua le persone assistite e non ha un percorso affinche' queste persone beneficiate, possano essere indirizzate verso aiuti a piu' lungo termine".
Per il Gao il problema, e la soluzione, e' quella di coordinare in maniera piu' concreta i componenti non militari del Plan Colombia in maniera tale che le persone sfollate, o quelle che coltivano prodotti legali, possano beneficiare di altri programmi, anche questi finanziati dagli Usa, in maniera tale da aiutarli a reinserirsi effettivamente nella societa'.
Il rischio, si legge tra le righe del rapporto, e' quello di fornire un primo aiuto, ma se poi vengono abbandonati a se stessi, non avranno altra alternativa che ritornare al punto di partenza, con un doppio danno: avere speso soldi in maniera inutile e avere creato le condizioni di sfiducia per un prossimo coinvolgimento in un altro programma.

Nel secondo studio del Gao viene fatta un'altra valutazione a tinte fosche in tema di fumigazioni e dei rischi che corrono gli aerei impiegati. Rischi perche' sono troppo vecchi, molti di loro sono aerei utilizzati in Vietnam e riadattati, e devono essere sostituiti, anche perche' compiono un numero sempre maggiore di ore di volo. Gli aerei per le fumigazioni sono sotto la supervisione dell'Aviazione del Governo statunitense, ma per la manutenzione e i piloti l'impresa a contratto del Plan Colombia e' la DynCorp, che in tutto impiega 289 persone.
Nei progetti per le fumigazioni, evidenzia il Gao, non e' stato programmato il costo a lungo termine e tantomeno la sostituzione di questi aerei. Il risultato di questa mancanza di previsione e' che non ci sono in arrivo nuovi aerei e neppure stanziamenti in questo senso. E quando ce ne sara' bisogno sara' un grosso problema.
Dei 22 aerei che c'erano nel 2001 sono arrivati ad utilizzarne 35, e le ore di volo sono aumentate del 50%. Ma i voli sono sempre piu' a rischio di attacchi da parte dei gruppi armati illegali e dei coltivatori di coca. Da una media di 10 attacchi registrati nel 2001, gia' saliti a 26 nel 2002, nel gennaio del 2003 e' stato raggiunto il record di 76 attacchi.
Il rischio e' tale che ciascun aereo da fumigazione viene scortato da tre elicotteri della Polizia colombiana e da due aerei del Dipartimento di Stato Usa, "scudo" e "occhi" per prevenire o neutralizzare gli attacchi della guerriglia e dei paramilitari, che in tutto riescono ancora a controllare circa il 40% del territorio colombiano.
 
 
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