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Usa. Il terrorismo si finanzia con il traffico delle droghe
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Articolo di a cura di Katia Moscano
11 gennaio 2004 14:56
 
Riportiamo uno stralcio dell'editoriale della dottoressa Rachel Ehrenfeld*, pubblicato on- line su www.townhall.com.

"La droga finanzia Al Qaeda". Questo riportavano, la scorsa settimana, i titoli dei giornali. "Il collegamento tra il terrorismo e il traffico di droga solo ora inizia ad essere chiaro, e preoccupa", hanno dichiarato ufficiali del Governo Usa. Ma se soltanto adesso vengono alla luce queste connessioni, non sorprende che Al Qaeda sia stata in grado non solo di finanziarsi, ma anche di espandersi. La globalizzazione del narco-terrorismo, e in particolar modo della rete islamica, e' nota da decenni alle forze di polizia e ai servizi segreti internazionali. La Jihad si serve delle droghe per penetrare -politicamente ed economicamente- nei Paesi esteri. Secondo la piu' recente pubblicazione dell'Office of National Drug Control Policy il costo totale, annuale della war on drugs, negli Stati Uniti, supera i 160 miliardi di dollari. In un singolo mandato presidenziale il costo per i contribuenti e' di 640 miliardi di dollari.
La dipendenza di Al Qaeda dal commercio dell'eroina inizio' alla meta' degli anni `80, immediatamente dopo la creazione dell'organizzazione, in Afghanistan. Non solo gli Stati Uniti non riconobbero la pericolosita' dell'organizzazione, ma non videro neppure la connessione di essa con le droghe. Secondo il dipartimento di Stato, nel mondo ci sono altre dodici organizzazioni terroristiche, anch'esse collegate alle droghe.
Il traffico di Al Qaeda coinvolge altri gruppi terroristici, come l'Islamic Movement of Uzbekistan (IMU), che ha l'obiettivo (condiviso con Al Qaeda) di far diventare la sharia (legge di derivazione coranica) la legge ovunque vigente. Negli anni del regime talebano, Al Qaeda ha consentito all'IMU l'accesso ai campi di oppio del nord dell'Afghanistan, dietro pagamento. Anche dopo la caduta degli integralisti islamici a Kabul, Al Qaeda ha continuato a trarre profitto dal traffico. Secondo fonti dell'Interpol "l'IMU potrebbe essere responsabile del 70% dell'intero traffico di eroina ed oppio dell'area". La rotta balcanica, nota da secoli ai trafficanti, serve ora ad Al Qaeda per portare la droga sui mercati europei. Il commercio e' controllato, in quell'area, da Mohammed al- Zawahiri, fratello di Ayman al-Zawahiri, il consigliere piu' vicino a Bin Laden. Nel rapporto del ministero dell'Interno macedone, pubblicato nella primavera del 2002, sono elencate non solo le operazioni di Al Qaeda nella zona, ma anche le connessioni con le organizzazioni criminali locali. La lista comprende: prostituzione; immigrazione illegale di armi, di olio, di sigarette, d'alcool; traffico d'eroina; riciclaggio di denaro sporco. Per le autorita' scozzesi, la rete islamica albanese ha ricavato, nel 2002, circa quattro milioni di dollari dall'eroina afghana, venduta nelle citta' europee. Denaro utilizzato per comprare armi e missili terra-aria.
Un'altra area del mondo dove opera l'organizzazione di Al Qaeda e' il Sudamerica. Precisamente le giungle -senza legge- di tre Stati di confine: Argentina, Brasile e Paraguay. Questa terra di nessuno e' il cuore del terrorismo islamico. Grazie a confini impenetrabili, a numerosi corsi d'acqua incustoditi, a centinaia di piste d'atterraggio -non controllate e nascoste-, a sporadici controlli dei passaporti, l'area e' diventata il paradiso dei venditori di armi e di droghe, dei contrabbandieri, dei falsari e dei terroristi. Per le forze di polizia brasiliane, l'attivita' di Al Qaeda -in questi tre Paesi- comprende: il traffico di eroina e cocaina, il contrabbando di armi e uranio, la contraffazione di CD e DVD, il riciclaggio di denaro sporco. Molto spesso in cooperazione con gruppi criminali cinesi e con la mafia russa. Inoltre, le relazioni di Al Qaeda con trafficanti colombiani, peruviani e boliviani significa, spesso, collaborazione con le organizzazioni terroristiche latinoamericane, come le FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia), la ELN (Esercito di Liberazione Nazionale, sempre colombiano) e altri.
Il coinvolgimento di Al Qaeda nel commercio illegale di droghe in America Latina, e' stato preceduto dai traffici di eroina dei pakistani e afghani con i cartelli colombiani di Cali e con le FARC. Non sorprende che il metodo delle coltivazioni d'oppio colombiano sia simile a quello afghano. Per il segretario di Stato americano, Richard Armitage, potrebbe essere Hizballah il terrorista che trae profitti, a livello mondiale, dai traffici illegali. Gia' nella meta' degli anno `80, Hizballah utilizzo' il commercio delle droghe illegali come fonte e arma contro le sanzioni occidentali, ufficializzandolo nell'editto religioso "fatwa", che dice: "Stiamo producendo le droghe per il satana americano e gli ebrei. Se non riusciremo ad ucciderli con le armi, li uccideremo con le droghe". Il commercio delle droghe viene utilizzato dalle organizzazioni islamiche anche per reclutare nuovi membri. Integralisti islamici, per i quali il consumo occidentale delle droghe e' il segno della decadenza di quelle societa' e - allo stesso tempo- giustificazione per la loro distruzione.
Chiaramente, il commercio delle droghe e' la fonte maggiore per finanziare il terrorismo, e l'eradicazione e' diventata piu' urgente che mai. Soluzione fattibile e' l'uso di micoerbicidi perche' determinati terreni diventino inadeguati alla crescita di specifiche piante narcotiche. I micoerbicidi sono stati testati e sono risultati sicuri ed ecologici. L'eradicazione dei narcotici, alla fonte, non solo toglierebbe i fondi economici ai terroristi, ma eliminerebbe i costi e la sofferenza legate alle sostanze. Diminuirebbero, di conseguenza, gli atti terroristici. I soldi, altrimenti spesi per combattere l'oppio e la cocaina, sarebbero spesi per finanziare i contadini che avessero deciso di coltivare colture alternative, meno lucrose della droga. Anche se in realta', la maggior parte dei guadagni e' incamerata dai signori della droga e del terrore. I soldi sarebbero diretti all'educazione, ai diritti delle donne e per promuovere la democrazia.

Rachel Ehrenfeld e' direttrice del NYC based America Center for Democracy. E' autrice del libro "Funding Evil: How terrorism is Financed -and How to Stop It".
 
 
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