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Usa. Tasse sulle sostanze proibite?
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Articolo di Alessandro Garzi
20 dicembre 2003 18:58
 
Chiedere se siano nate prima le tasse su tutto, o i politici che ne pensano di nuove, e' come chiedersi se sia nato prima l'uovo o la gallina. Che poi, alcuni politici, piu' dotati degli altri, sviluppino, in questo senso, una particolare fantasia, e' cosa abbastanza nota.
A quest'ultima categoria appartiene il senatore del Missouri Charlie Shields, che ha "architettato un piano" per "mettere a repentaglio i beni dei trafficanti di droga". Come? Tassandola.
E' bene spiegarsi un po' meglio, Shields, non ha proposto di legalizzare le droghe per tassarle, che sarebbe stata una proposta ragionevole, ma di tassare le droghe illegali.
Il procedimento e' molto semplice: si chiede allo spacciatore (notare, uno spacciatore di roba illegale, non un agente di commercio) di recarsi presso l'equivalente locale del tabaccaio, comprare l'equivalente di alcune marche da bollo e poi spacciare.
Lo spaccio e' comunque illegale, ma lo spacciatore pagherebbe una tassa di 3,50 dollari per ogni grammo di marijuana (neanche pochissimo) e di 200 dollari per ogni grammo di droga pesante (parecchio). Per le sostanze che non vengono "vendute a grammi", ad esempio l'ecstasy, Shields propone una tassa "una tantum" (senza formalizzarsi), di 2.000 dollari ogni 50 dosi.
Quindi il nostro spacciatore viene trovato dalla polizia con la macchina piena di cocaina, e, non avendo pagato le tasse, finisce nei guai. Mentre quello che le ha pagate finisce nei guai assieme a quello di prima, ma si sente spernacchiare amichevolmente in prigione ogni giorno.
Ma Shields non e' cosi' scemo a proporre una legge di questo tipo. E' diabolico, e forse e' anche peggio.
Lo spacciatore "disonesto", che ha evaso le tasse su una merce illegale, dovra' pagare una multa pari al 200% di quello che avrebbe dovuto dare all'erario. Ed i soldi possono essere ricavati immediatamente dalla vendita dei suoi beni.
Inotlre, il senatore Shields, non e' neanche cosi' tanto originale, perche', in Kansas, ad esempio, una legge del genere esiste gia' dal 1987. Nel corso dell'ultimo anno, il ricavato dalla vendita di queste marche da bollo per spacciatori e' stato di ben 370 dollari, tutti versati da collezionisti, organizzazioni no profit e mezzi di informazione. Ma il ricavato dalle "multe", ha raggiunto la cifra di 883.846 dollari, che si vanno semplicemente a sommare a tutte le altre entrate che sono gia' previste quando avviene un arresto di un "pezzo grosso" (e' a loro, in particolare ai trafficanti di marijuana messicani, che Shields si rivolge), ad esempio, il sequestro dei beni acquistati con i proventi del narcotraffico.
Secondo Allen St.Pierre, a capo della Norml (National Organisation for the Refom of Marijuana Laws), sono ben 23, gli Stati Usa che hanno una legislazione di questo tipo.
 
 
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