"Per la prima volta, da quando ho compiuto 18 anni, circa 40 anni fa -dice Ed Rosenthal in un editoriale sul San Francisco Gate- non andro' a votare (le elezioni sono quelle per il governatore della California n.d.r.), visto che mi e' stato tolto il diritto di voto in base alle mie tre condanne per aver coltivato marijuana a scopo medico".
"Nonostante questo -prosegue Rosenthal- provo una certa soddisfazione nel sentire la campagna elettorale in corso. Sembra di vedere un sogno che diventa realta': tutti i candidati sono d'accordo su un solo punto, la marijuana terapeutica. Il piu' conservatore tra di loro, il senatore repubblicano Tom McClintock, si e' limitato a dire che il Governo federale non dovrebbe interessarsi degli affari locali della California".
"Solo 10 anni fa, gli stessi candidati si sarebbero trovati d'accordo nel sostenere che la marijuana non poteva essere una medicina. La stessa domanda, dieci anni fa avrebbe avuto, come risposta unanime, quella che si sarebbero dovuti raddoppiare gli sforzi per eliminare l'assassina della gioventu'". "Ci sono differenze, certo, tra i candidati, sul come si debba prescrivere la marijuana e su chi debba decidere in proposito, e questo e' importante. [...] In alcune contee, la polizia e i procuratori stanno conducendo una vera e propria guerra contro i malati, sprecando una quantita' incredibile di tempo e di denaro pubblico per perseguire persone il cui unico crimine e' quello di essere malate. Altre autorita', talvolta, limitano l'uso della marijuana come medicinale anche nei casi in cui e' a rischio la vita di una persona".
"Cosa succederebbe -conclude Rosenthal- se ai diabetici venisse negata l'insulina?"