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Usa. Lotta alla facile prescrizione degli antidolorifici
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Articolo di Katia Moscano
21 aprile 2004 14:49
 
Preoccupate per i milioni di consumatori di antidolorifici, le aziende farmaceutiche hanno deciso di contribuire alla prevenzione. Cooperando con responsabili del Governo e con specialisti medici, istruiranno i medici, riscriveranno le etichette sui medicinali e monitoreranno i consumi.
La prescrizione di questi farmaci e' piu' grave di quanto si pensi. Nessun altro medicinale ha avuto un incremento, negli ultimi venti anni, cosi' massiccio e in cosi' poco tempo. "E' un'epidemia", dichiara il dottor Clifford Woolf, luminare della Massachusetts General Hospital di Boston e della Harvard Medical School. Secondo il "Substance Abuse and Mental Health Services Administration", gli statunitensi abusano maggiormente delle medicine a base di oppiacei che di cocaina, tranquillanti, stimolanti, allucinogeni, eroina, inalanti o sedativi. Dopo la marijuana, le pillole antidolorifiche sono le sostanze piu' consumate dai giovani e dagli adulti.
I medici, negli anni piu' recenti, hanno ridotto il numero delle prescrizioni perche' avevano notato che il 5-10% dei pazienti sviluppava una dipendenza, ma 50 milioni di americani con dolori cronici avevano bisogno di aiuto. Intervennero quindi le case farmaceutiche che iniziarono, cinque o sei anni fa, ad introdurre maggiori dosi di oppiacei nelle pillole. Il dottor Russ Portenoy, presidente del dipartimento di medicina e cure antidolorifiche del Beth Israel Medical Center di New York, ha dichiarato che i medici iniziarono a consigliare questi antidolorifici come farmaci di "prima prescrizione", pensando, erroneamente, che non si potesse sviluppare alcuna dipendenza. Sfortunatamente i consumatori abituali capirono presto che potevano macinare le pillole, inghiottendo o annusando la polverina.
Nel tentativo di arginare questa tendenza, la Purdue Pharma, con sede nel Connecticut e produttrice dell'OxyContin, ha deciso di aggiungere nelle pillole un "oppiaceo antagonista", un secondo principio attivo che neutralizza gli effetti degli oppiacei. "La medicina antagonista sara' incapsulata con polimeri o qualche altra tecnica, -dice il dottor David Haddox vice presidente per le politiche sanitarie della compagnia. Il paziente che ingoiasse la medicina avrebbe l'effetto antidolorifico desiderato, ma se qualcuno cercasse di manomettere la pillola, l'antagonista sarebbe rilasciato rendendo il farmaco inerte. In questo modo si potrebbero conseguire due risultati: il consumatore ricreazionale non riceverebbe alcun effetto dalla sostanza, mentre un soggetto con una dipendenza dal farmaco avrebbe un aiuto nella disintossicazione (effetto placebo ndr)".
Il secondo rimedio della Perdue consiste nell'utilizzare non un oppiaceo antagonista, ma un irritante chimico, come l'ingrediente principale dei peperoncini piccanti. Dato che l'esofago e lo stomaco non hanno molti ricettori per le sostanze piccanti, i pazienti che usassero correttamente la pillola avrebbero il sollievo richiesto, ma chiunque macinasse impropriamente il farmaco, sentirebbe un calore insopportabile nel torace, nella bocca e negli organi interni, proprio perche' il naso e la bocca hanno ricevitori sensibili al piccante.
Le compagnie farmaceutiche e le autorita' federali stanno anche cercando di impartire istruzioni ai medici, scoraggiando quelli che prescrivono inappropriatamente gli antidolorifici e insegnando come riconoscere i pazienti potenzialmente a rischio abuso (per storie familiari di alcolismo, droga, problemi mentali, ecc).
Occorre tenere presente che alcune volte i pazienti falsificano le prescrizioni. Per ridurre il fenomeno le compagnie intendono fornire i medici di strumenti per impedire la duplicazione della ricetta. Infatti, qualora essa fosse fotocopiata, apparirebbe la scritta "invalida" sulla copia.
 
 
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