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Usa. John Kerry sostiene il Plan Colombia, non ci sono dubbi
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Articolo di Donatella Poretti
28 luglio 2004 19:30
 
Il candidato democratico per le presidenziali John Kerry manterra' gli aiuti antidroga e contro i gruppi armati illegali -che gli Stati Uniti forniscono alla Colombia dal 2000- se vincera' le elezioni. Ad assicurarlo e' Peter Romero, uno dei suoi principali consulenti per l'America Latina.
Kerry non cerchera' di diminuire il numero dei militari statunitensi attualmente presenti in Colombia, ne' l'elevato livello di aiuto economico che questo Paese riceve ogni anno per combattere la droga e i gruppi armati. "Il senatore non ha affrontato il tema, e noi non vediamo problemi per la quantita' dei nostri consulenti militari presenti", ha spiegato Romero, capo della diplomazia statunitense per l'America Latina durante il Governo di Bill Clinton.
"Ironia della sorte, Randy Beeres (il principale consulente di Kerry in politica estera) ed io abbiamo avuto un ruolo importante nel redigere il Plan Colombia" durante il Governo Clinton. Ecco perche' secondo Romero occorra terminare il lavoro avviato.
"Abbiamo notato, in particolare negli ultimi sei mesi, che bisogna dare al Governo colombiano gli strumenti perche' si doti di autorita' civili, giudici di pace, assistenza tecnica [.] Questa era la fase finale del Plan Colombia", che ancora non si e' concluso. Nel Plan Colombia gli Usa hanno investito 3.200 milioni di dollari dall'anno 2000.

Intanto e' comparsa una lettera, datata 26 giugno, ma arrivata solo lo scorso lunedi' al destinatario: il presidente Alvaro Uribe. Nella lettera, sottoscritta da 23 senatori degli Stati Uniti, tra cui figura il candidato John Kerry e il suo vice John Edwards, in cui si chiede al presidente di "sostenere e rispettare in Colombia le raccomandazioni dell'alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhchr), pubblicate annualmente in marzo".
Secondo i senatori la raccomandazione piu' urgente dell'Unhchr da realizzare "e' tagliare i legami tra l'Esercito e le forze paramilitari coinvolte in abusi, attraverso misure di sospensione, indagini e duri processi contro gli ufficiali compromessi in questo tipo di collaborazione".

Se la coppia Kerry-Edwards arrivasse alla Casa Bianca nessuno dubita del fatto che il Plan Colombia proseguirebbe, ma si sta facendo strada l'ipotesi di una sorta di "ricatto democratico": gli Usa continuano a fornire finanziamenti per il Plan in cambio occorrono risultati in materia di diritti umani. Un cambiamento che per certi versi sembra essersi realizzato gia' con il cambio di Governo in Spagna, una pressione che fino ad ora veniva fatta dall'Unione Europea, potrebbe divenire il segno dei rapporti tra Usa e Colombia in caso di vittoria democratica alla Casa Bianca.

Su questo una prima risposta arriva dal vicepresidente colombiano Francisco Santos: "questo modo di fare pressioni sul Governo colombiano fa parte del gioco politico e anche noi risponderemo politicamente, con i risultati. Nella lettera dei senatori ci sono molte generalizzazioni e a noi piacerebbe che fossero piu' precisi per poter rispondere", ha spiegato Santos riferendosi alle accuse di collegamenti e legami tra le forze di sicurezza e i paramilitari.
Ma l'affermazione del vicepresidente in cui si racchiude tutto il senso del dibattito intorno al Plan Colombia e alle modalita' di lotta alla droga, e' la seguente: "abbiamo forti legami con il partito democratico; non dobbiamo scordarci che il Plan Colombia e' partito sotto l'amministrazione Clinton".
 
 
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