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Usa. Estradati e senza possibilita' di difesa, i capi del cartello di Cali
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Articolo di Donatella Poretti
4 marzo 2005 18:19
 
La storia non e' delle piu' rassicuranti.
Negli Stati Uniti gli avvocati difensori delle persone accusate di narcotraffico sono obbligati per legge a sollecitare una licenza dal Governo per ricevere il denaro direttamente dai loro assistiti o da terze persone a loro legate, come i familiari.
Sempre negli Stati Uniti, esiste la "lista Clinton": un registro federale composto da nomi di persone e di societa' sui cui pende l'accusa di narcotraffico, e con cui e' reato intrattenere rapporti di tipo economico e finanziario.
Una lista che ogni anno cresce e in particolare negli ultimi 5 anni ha praticamente incluso tutti membri e le imprese legate alla famiglia degli Orejuela, piu' nota come la fondatrice del cartello di Cali.
A gennaio il dipartimento del Tesoro ha negato la licenza a José Quiñón, avvocato difensore di Gilberto Rodriguez Orejuela, estradato negli Usa il 3 dicembre 2004. Il fratello, Miguel Rodriguez Orejuela, e' ancora in Colombia, ma per poco visto che la sua estradizione e' gia' stata autorizzata.
"La decisione del Governo Usa e' un messaggio abbastanza scoraggiante per la Colombia, il Paese che piu' ha collaborato in materia di estradizione di presunti narcotrafficanti", denuncia l'avvocato di Miami. "Il messaggio e' che ai colombiani non viene garantita la completa difesa, un diritto costituzionale basilare".
Quiñón si sarebbe appellato alla procura federale di Miami e spiega che fino ad ora i soldi che aveva ricevuto derivavano dalla vendita di una casa a Bogota' che la moglie di Gilberto Rodriguez aveva ereditato negli anni settanta, cioe' 20 anni prima che il marito creasse il cartello di Cali.
Stante la decisione del Tesoro, al momento ai fratelli Orejuela non restera' che farsi assistere da un avvocato d'ufficio, oppure assumere personalmente la propria difesa.
L'accusa e' quella di avere esportato negli Usa 200.000 chili di cocaina gestendo l'affare direttamente dalle carceri colombiane, quando stavano gia' scontando una condanna per narcotraffico.
 
 
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