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Usa. La Dea vuole rendere piu' severe le norme per prescrivere l'idrocodone
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Articolo di Katia Moscano
16 febbraio 2004 19:03
 
La Drug Enforcement Administration, per combattere l'abuso dei farmaci antidolorifici, intende renderne piu' difficile la prescrizione. Un ufficiale della DEA, ha dichiarato che l'agenzia e' impaziente di spostare il narcotico idrocodone, che e' uno dei piu' prescritti, con una media di 100 milioni di ricette lo scorso anno, nella lista dei farmaci piu' controllati, cioe' quelli della Schedule II, catalogati dal "Controlled Substances Act". L'idrocodone, (un oppiaceo), venduto come antidolorifico, in circa 200 marchi generici o conosciuti, quali Lortab o Vicodin, e assunto con altri medicinali, e' inserito nella piu' permissiva lista, la Schedule III. La DEA ha deciso questa variazione per porre un freno al consumo, vertiginoso, della sostanza.
Specialisti e farmacisti sono contrari a questa crociata anti-idrocodone, in quanto a soffrirne saranno quei pazienti che assumono il farmaco per combattere seri problemi di salute, come l'artrite, l'AIDS e il cancro. I pazienti -avvertono- dovrebbero recarsi molto piu' spesso dai medici, per farsi prescrivere la sostanza, i dottori non potrebbero piu' prescriverla telefonicamente, e i farmacisti avrebbero molto piu' lavoro burocratico da svolgere e dovrebbero nascondere la sostanza in cassaforte. E, particolare importante, una prescrizione errata sarebbe soggetta a pene piu' severe. La DEA, dal canto suo, ribatte che il cambiamento si e' reso necessario, per l'eccessiva somministrazione, anche nei pronto soccorso. Statistiche riportano che tra il 1998 e il 2001 si e' registrato un aumento del 48%. "L'idrocodone e' una delle medicine piu' assunte in tutta la nazione", ha dichiarato Christine Sannerud, della Dea, esperta sulle sostanze chimiche e sulle droghe, "con lo spostamento sotto la Schedule II si ridurranno l'abuso e il traffico, illegale". Non e' ancora certo quando avverra' questo cambiamento, ma alcuni funzioanri assicurano che sara' molto presto.
Sotto il "Controlled Substances Act" del 1970, la DEA mise tutti i narcotici e le sostanze che potevano alterare le capacita' mentali degli individui in cinque "programmi", e rese le medicine piu' o meno disponibili, a seconda della pericolosita' e dell'efficacia curativa. La morfina, a cui appartiene l'idrocodone, unita all'aspirina, al paracetamolo, e altri analgesici comuni, furono inclusi nel "programma III".
Contro l'abuso nella prescrizione sono intervenute, negli ultimi anni, le forze dell'ordine, sono stati intrapresi procedimenti giudiziari, e molti specialisti nelle terapie del dolore ritengono che la DEA stia esagerando, tanto che molti medici non consigliano piu' antidolorifici per timore di possibili investigazioni federali.
"La variazione dal programma III al II non fara' altro che rendere piu' difficoltoso l'accesso alla sostanza, riducendo di poco l'abuso. Sono preoccupato, anche in termini economici, per le migliaia di pazienti a cui verra' negata", ha dichiarato Richard Payne, presidente della "American Pain Society". Per Susan Winkler, della "American Pharmacist Association", gli effetti di questa decisione saranno negativi: "I nostri associati e i medici avranno molta piu' responsabilita'. Invitiamo la DEA ad accertarsi che la decisione sia scientifica e che sia mirata a migliorare lo status quo, e non a peggiorarlo".
Nel 2000 i legislatori della Florida intervenirono, limitando la possibilita' di consumo dell'idrocodone, e fecero esattamente quello che la DEA ha dichiarato di voler fare oggi, nel 2004. Ma nel 2001, le numerose proteste degli operatori sanitari dello Stato fecero si' che la legge fosse abrogata.
Il procedimento per la riclassificazione della sostanza coinvolge la DEA, la Federal Register e sono richieste discussioni pubbliche, ma e' la DEA ad avere l'autorita' per la decisionale finale. La riclassificazione e' stata perorata da una petizione di un medico dello Stato di New York, il quale ha quasi un quarto dei suoi pazienti dipendenti da questa sostanza. Ronald Dougherty, responsabile di un centro antidroghe nella periferia di Syracuse, e' da anni che la attende, e ha dichiarato a proposito "Tutta l'attenzione sull'OxyContin ha fatto sottovalutare il problema idrocodone".
Sempre la Sannerud ha dichiarato che l'idrocodone e' diventato un problema per la quantita' di americani che ne fanno uso, e ha dichiarato che la DEA ha contattato diverse compagnie che lo producono e non sono state avanzate obiezioni alla nuova classificazione. Allo stesso tempo, molte societa' hanno dichiarato di non essere al corrente di questi progetti dell'agenzia federale.
Per le statistiche della "IMS Health", che rileva informazioni sulle medicine prescritte, i consumatori della sostanza sono saliti da 80 milioni nel 1999 a 100, nel 2002. Questo significa che sono quattro volte piu' numerosi di quelli che consumano, annualmente, l'oxicodone, principio contenuto nell'OxyContin.
Due farmaci generici, distribuiti dalla "Tyco Heathcare/Mallinckrodt and Watson Pharmaceutical Inc." risultarono al terzo e al sesto posto, tra quelli maggiormente prescritti nel corso del 2003, da una statistica della IMS Health.
Anche per Charles Cichon, presidente della "National Association of Drug Diversion Investigators Inc.", che rappresenta le autorita' giudiziarie e i procuratori, la decisione e' necessaria. Di parere contrario il dottor John T. Farrar, specialista contro il dolore dell'universita' della Pennsylvania, e consulente della FDA (Food and Drug Administration), il quale ha detto: "Non consentire che i medici prescrivano l'idrocodone liberamente, portera' gravi conseguenze sui pazienti".
 
 
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