testata ADUC
Ue. Da 15 a 25 problemi in lotta fra di loro .... ma l'informazione paga
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Vincenzo Donvito
2 maggio 2004 19:06
 
Ora che abbiamo l'Unione Europea a venticinque, che succede per la droga? Vantaggi o svantaggi, contro il consumo, contro il narcotraffico, contro la produzione, per la legalizzazione, contro la legalizzazione, per l'indurimento delle norme, etc..? Il prossimo 11 e 12 maggio se ne discutera' a Dublino. L'Osservatorio europeo (Emcdda), che ha sede a Lisbona, ha convocato un incontro per verificare le nuove strategie contro la droga in una Europa allargata con 75 milioni di abitanti.
Di certo, non potra' essere sancita una normativa a strategia unica: gia' cosi' non e' dove l'Unione e' politica (negli Usa), con il continuo bisticcio tra politiche federali e quelle statali, figuriamoci nell'Ue del mercato protetto e di un modo di decidere e di una strategia politica che devono considerare il beneplacito e l'assenso unanime di tutti gli Stati nazionali membri. Cioe' dalle 15 diverse strategie e politiche che c'erano prima, e che dovevano essere armonizzate per definire quella dell'Unione, oggi siamo passati a 25.
Potrebbe anche darsi che la maggiore confusione in materia possa favorire una maggiore esplosione di tutte le contraddizioni delle politiche grossomodo punizioniste in materia degli Stati membri: per gli amanti della teoria del caos da cui tutto nasce fin dagli albori dell'universo, potrebbe essere una buona palestra. Ma noi che viviamo qui e oggi, e in questo contesto dobbiamo impedire che noi stessi si continui a subire la violenza e il danno delle punizioni (consumatori o meno che si sia, di droghe), o al massimo per i nostri figli e nipoti (dopo, con sincerita', ci sembra abbastanza arduo pensarci, a meno che non si abbia una visione e una vocazione messianica), ...noi restiamo decisamente indifferenti. Ne prendiamo atto, cosi' come abbiamo preso atto in modo passivo e da sudditi di tutti i nuovi passaggi istituzionali di questa Unione, e fotografiamo la situazione nuova con cui abbiamo a che fare.
Ecco una carrellata di quanto ci sia nei nuovi dieci, cosi' come fa sapere l'Emcdda.

Cipro
Il 2% dei giovani ammette di aver fatto uso di droghe illegali. I servizi di salute mentale che raccolgono i dati, dal 1995, dei cinque centri per il trattamento terapeutico, fanno sapere che il 52,3% sono coloro che hanno problemi con l'eroina, quindi il 27,5% con la cannabis e il 10,7% con l'ecstasy.

Slovenia
Gli oppiacei sono i piu' usati nell'ambito dei consumatori ritenuti problematici, nonostante sia la cannabis al primo posto e le droghe sintetiche che si fanno sempre piu' strada. La Slovenia e' l'unico nuovo Stato dei dieci che abbia dei programmi sostitutivi ritenuti adeguati. Il tasso d'infezione da Hiv tra i consumatori di droghe per via endovenosa e' sceso sotto l'1%.

Slovacchia
Il fatto che questo Paese esista solo dal 2001, dopo lo smembramento della Cecoslovacchia, fa si' che l'Osservatorio europeo non abbia dati da divulgare. Solo alla fine del mese di maggio ci saranno le prime informazioni.

Estonia
Allarmanti gli indici di diffusione dell'Hiv, con una percentuale, nel 2001, del 13%: il 90% degli infettati lo sono grazie all'uso di droghe per via endovenosa. Anche l'epatite, per l'85%, ha a che fare con aghi e siringhe. Per cercare di modificare la situazione, di recente, nella strategia nazionale di lotta alla droga, e' stata presa in considerazione anche la politica di riduzione del danno.

Ungheria
Allo stato, questo Paese non ha fornito dati all'Osservatorio europeo, si' da poterli analizzare e divulgarli. Anche per l'Ungheria, come per la Slovacchia, se ne parla alla fine di maggio.

Lettonia
Il consumo di droghe sintetiche -soprattutto anfetamine e stimolanti- e' in aumento presso i giovani. I consumatori di oppiacei sono in diminuzione, mentre la maggiorparte di coloro che si rivolgono a centri di trattamento, e' del tipo ad alto rischio, cioe' il 78,2% di consumatori che si iniettano la droga. Il tasso di infezione da Hiv, nel 2001, era intorno al 12%.

Lituania
Il consumo delle droghe psicoattive, che prima non esistevano nel Paese, e' in crescita, ma il maggior problema e' rappresentato dagli oppiacei. Cosi' come fanno sapere le istituzioni di salute mentale, il 77,5% di coloro che presentano problemi psichici, usa oppiacei (la maggiorparte dei quali si prepara la sostanza da se' a casa e se la inietta). L'Hiv e' in aumento, anche se per ora si tratta di una percentuale del cinque.

Malta
Anche qui occorre aspettare la fine di maggio per saperne qualcosa.

Repubblica Ceca
Il consumo di droghe e' in aumento presso i giovani, passato dall1,1% del 1994 al 3,6% del 2000. L'eroina e il "pervitin" (un oppiaceo di fabbricazione casalinga) sono le droghe maggiormente associate ai comportamenti a rischio: si stima che l'80%, tra i 37 mila consumatori di droghe per via endovenosa, le consumino. Il tasso d'infezione da Hiv, comunque, si mantiene basso, con una tendenza decrescente che lo ha portato, per il momento, all'1% di infetti tra i consumatori di queste ultime droghe.

Polonia
C'e' una sorta di dominio del consumo di marijuana. Circa il 25,1% della popolazione con eta' compresa tra 18 e 50 anni, ha fatto uso almeno per una volta di questa sostanza. Nel 2002 i consumatori di anfetamine erano il 6,4%, quelli di Lsd il 5,1% e il 3,2% quelli di ecstasy. Rispetto ai dati del 2001, si sa che tra 32 e 60 mila persone hanno un problema di droghe in questo Paese.

Una serie di dati su cui, anche mettendoci tutta la buona volonta', ci pare molto difficile lavorarci e comprendere una tendenza generalizzata, e di conseguenza mettere a punto strategie comuni. Non lo era per i 15, figuriamoci per i venticinque.
Comunque, dal nostro osservatorio che analizza l'informazione divulgativa, una dato costante c'e': i consumi di droghe sono in aumento anche nei nostri nuovi partner europei, con tendenze che si assimilano a quelle dei vecchi 15. Dove l'unico dato positivo, con l'eccezione dell'Estonia, e' l'attenzione dei cosiddetti consumatori problematici alla qualita' quantomeno dei metodi di assunzione: il calo dell'infezione da Hiv ne' e' lo specchio.
A conclusione di questa nostra breve escursione, ci sembra di poter semplicemente dire che cio' che paga, come sempre, e' l'informazione rivolta ai singoli: soggetti che possono decidere di drogarsi o meno, ma che quando lo fanno cercano di non giocare una sorta di roulette con la morte, ma con la consapevolezza di averlo fatto per propria scelta. E se la comunita' non e' riuscita a fargli comprendere che certi risultati su se stessi si possono ottenere anche senza le droghe, quantomeno, per averli informati, li ha messi in condizione di non inconsapevolmente ammazzarsi.
Un segnale per far capire a chi di dovere che e' sull'informazione che occorre mettere il maggiore impegno, e non sulla coercizione? Per noi la risposta e' ovvia, e questi dati parzialissimi, incompleti e insufficienti, per ora ci confortano.
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS