Il primo ministro Thaksin Shinawatra ha affermato, nel suo messaggio settimanale alla nazione, che ha intenzione di investire nelle economie degli Stati vicini, per fermare in questo modo il traffico di droga e l'immigrazione clandestina, fenomeni che provengono soprattutto dal Myanmar. Si calcola che siano circa un milione gli immigrati clandestini birmani in Thailandia, mentre il traffico di metanfetamine viene contato in milioni di dosi che passano il confine ogni settimana.
Bangkok dovrebbe investire circa 280 milioni di dollari nei Paesi confinanti per fermare questi fenomeni. La questione dovra' essere discussa al vertice dei capi di Stato dell'Asean che si aprira' a giorni a Vientiane, in Cambogia.
E proprio nei giorni che precedono il summit internazionale, il Governo degli Stati Uniti ha messo l'esercito del Wa (United Wa State Army, Uwsa) nella "lista nera" della lotta alla droga, ed e' ora considerato come un cartello di trafficanti. Il regime birmano, appoggia apertamente il traffico di metanfetamine e lo Uwsa, secondo quanto riporta il quotidiano "Bangkok post", a partire dal generale Khin Nyunt, che ha anche la responsabilita' governativa di mantenere i rapporti con la Thailandia. Uno dei piu' grossi trafficanti, indicato come "uno dei leader" dello Uwsa, Wei Hsueh-Kang, e' stato arrestato dal regime nei giorni scorsi, mentre suo fratello si trova sotto processo a Rangoon. Da parte thailandese si teme che si tratti di montature del regime dopo che il Myanmar e' finito nell'occhio dell'opinione pubblica mondiale prima per l'arresto di Suu Kyi, e poi per l'etichetta di "trafficanti" data ad un gruppo paramilitare ufficialmente non schierato con il regime, ma che gode della sua protezione.
I rapporti tra Myanmar e Thailandia sono andati, negli ultimi anni, a corrente alternata, soprattutto per via del traffico di droga lungo il confine, ma probabilmente, sara' solo un cambiamento nel Governo birmano a poter mettere fine ai traffici.