Le autorita' del Canton Ticino si stanno energicamente mobilitando contro la cannabis. Da alcuni mesi la polizia intensifica i sequestri nelle piantagioni e nei negozi di canapa, e queste razzie finora hanno fruttato un bottino di 190.000 piantine e tre tonnellate di prodotto essiccato. Parallelamente all'azione di Procura e polizia, il Consiglio di Stato ha istituto un gruppo di lavoro incaricato di studiare le modalita' d'intervento contro il dilagare del fenomeno. Il 25 giugno sono stati presentati alla stampa i risultati del lavoro istruttorio avviato a febbraio, e destinato ai Comuni -per quanto concerne le coltivazioni clandestine-, alle scuole, a studenti e genitori. Il dossier contiene molte informazioni sugli aspetti botanici, medici, economici e legali connessi alla canapa. Ci sono tabelle illustrative che possono aiutare i Comuni a distinguere tra coltivazioni legali e no, come pure indicazioni sui rischi legati al consumo e le connessioni con l'humus criminale che vi ruota intorno.
Canapa e cannabis sono state anche oggetto di discussione nel Gran Consiglio ticinese di questa settimana. Nel 2000, in occasione della revisione della legge sugli stupefacenti, il Governo regionale si espresse per un criterio di liberalizzazione, nella misura di 3 voti favorevoli e 2 contrari. Nel frattempo e' morto uno dei consiglieri favorevoli, sostituito da uno contrario, per cui la maggioranza oggi e' ribaltata. Ma c'e' un problema. Il tempo concesso ai singoli Cantoni per esprimersi sull'argomento e' abbondantemente scaduto, quindi bisognera' trovare un altro modo per far sapere al Governo di Berna che il vento, nel Ticino, e' cambiato.