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Sud Africa. La validita' terapeutica della cannabis
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Articolo di Katia Moscano
26 settembre 2003 11:12
 
Le controversie sull'utilita' della marijuana non paiono cessare mai. La sostanza, conosciuta come dagga, pot, erba, e' una pianta comune, con il nome scientifico di cannabis sativa, classificata come droga perche' ha proprieta' che alterano le facolta' percettive.
All'inizio dell'anno la commissione parlamentare della Nuova Zelanda, ha invitato a legiferare per una depenalizzazione della sostanza, affermando che un consumo moderato comporti un basso rischio per la salute e che gli effetti negativi siano stati "sopra-stimati'. Il Canada e la Gran Bretagna hanno espresso raccomandazioni perche' si arrivi alla decriminalizzazione della sostanza e, con l'Olanda, sono giunti a permetterne l'uso terapeutico per pazienti in chemioterapia, malati terminali di cancro e con la sclerosi multipla.
In Sud Africa la dagga e' sotto i riflettori per le battaglie condotte dal Rastafarian Gareth Prince contro la SA Law Society che gli impedisce di diventare avvocato per il consumo della marijuana -richiesto dalla sua religione- e dagli attivisti per la lotta all'AIDS che premono per maggiori ricerche scientifiche. La cannabis per uso ricreativo e' illegale, con pene che vanno dal semplice ammonimento, alla multa fino alla prigione, dipende da quanta sostanza viene rilevata e dai precedenti. Il consumo medico e' limitato al componente attivo, il THC, che e' venduto in pillole contro la nausea, ma sono pochi i dottori che le prescrivono, perche' ritengono che ce ne siano altre che svolgano il medesimo compito, anche meglio.
Lo scorso anno ci fu un gran bailamme tra i dottori e gli psichiatri, dovuto all'editoriale del professor Daniel Ncayiyana sul SA Medical Journal per la decriminalizzazione e l'autorizzazione al possesso di piccole quantita' ad uso personale. Il dottor Norman Mabasa, come portavoce dell'associazione medica SAMA, confermo' che non c'erano dubbi sulle qualita' antidepressive e che l'associazione non aveva alcuna remora a raccomandarne il consumo al Medicine Control Council. Il dottor John Terreblanche, attuale capo del comitato per la politica sulla salute del SAMA, dichiara che l'associazione e' contraria al consumo ricreativo ne' supporta quello terapeutico.
La psichiatra Denise White, recentemente eletta vice-presidente del SAMA, dichiara che i suoi colleghi cercano di scoraggiare piuttosto che incoraggiare il consumo, perche' conoscono gli effetti devastanti provocati. Lo psichiatra Shaker Salduker, dell'associazione psichiatrica, ritiene che la sostanza abbia proprieta' analgesiche ed e' utile per le nausee e il vomito, ma aggrava la depressione piuttosto che diminuirla, e' pericolosa e porta alla dipendenza come il crack o l'eroina. I fumatori diventano demotivati e con un rendimento lavorativo o scolastico inferiore, ed e' convinto che conduca alle droghe piu' pesanti.
Come si vede sono molte e difformi le opinioni, com'e' possibile?
Una teoria ritiene che dipenda dalla qualita' di droga di cui si discute.
 
 
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