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Spagna. Quarantamila minorenni rischiano danni seri dall'uso di cannabis
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Articolo di Rosa a Marca
8 marzo 2006 16:51
 
I consumatori abituali di cannabis (coloro che fumano oltre tre spinelli al mese, nelle valutazioni del Plan Nacional sobre Drogas) mettono a repentaglio la loro salute fisica e mentale, e il 10% puo' sviluppare una dipendenza alla sostanza. Applicando il calcolo ai fumatori problematici d'eta' inferiore ai 19 anni (circa 400.000), l'ente indica in 40.000 i possibili candidati alla dipendenza.
Lo studio che porta a queste conclusioni si e' concentrato sui giovani dai 14 ai 18 anni, i piu' soggetti a rischi permanenti dal consumo di questa sostanza, spiega la ministra della Sanita' Elena Salgado. E proprio in questa fascia, negli ultimi dieci anni il consumo e' raddoppiato, passando dal 18,2% del 1994 al 36,6% del 2004. I dati: il 16% dei 2,5 milioni di giovani dai 14 ai 18 anni e' consumatore abituale di hashish o marijuana. Quindi sono 400.000 persone, di cui il 10% particolarmente soggetto a sindrome da dipendenza. A questi si sommano altri 300.000 individui che sperimentano la droga, di cui un 10% a rischio dipendenza. In questo modo si arriva a 70.000 dipendenti dalla sostanza. "Una delle novita' di questo studio, che riassume 150 ricerche precedenti, e' che risolve una delle controversie sul pericolo della cannabis: se sia causa o conseguenza di disturbi psichiatrici. Ogni volta risulta sempre piu' chiaro che il suo uso e' all'origine dei disturbi psichiatrici di cui soffrono i consumatori, e non il contrario", afferma la segretaria del Plan, Carmen Moya. In concreto, il rischio di psicosi si triplica con il consumo di cannabis, secondo questo studio. Vi si deduce anche un legame con il fallimento scolastico. La signora Moya sostiene che "ripetono piu' studenti che consumano piu' droga, non il contrario".
La soluzione del problema e' tutt'altro che facile, rileva la ministra della Sanita'. L'aumento del consumo va di pari passo con il regredire della sensazione di rischio. Come esempio la ministra ha segnalato che il 62% delle pagine di Internet sul tema, presentano la cannabis in termini positivi. Nel 2003, oltre otto milioni di persone sopra i 15 anni affermavano di averla usata qualche volta. La ricerca pone l'accento sugli effetti dell'uso abituale della cannabis, che considera il miglior modo per dissuadere. Ci sono effetti immediati e cronici, psicologici ed organici. Tra questi, a breve termine, alterazione della memoria, difficolta' di concentrazione, euforia seguita da sonnolenza, pericolo alla guida (in Francia si e' registrato che i consumatori di cannabis sono coinvolti tre volte di piu' in incidenti con vittime mortali). Inoltre ci sono casi di psicosi, delirio e disturbi della personalita'. Ancora, la cannabis accelera la frequenza cardiaca, provoca ipertensione, ha un effetto broncodilatatore che aumenta il danno se la si fuma mescolata al tabacco, altera il sistema immunologico e riduce il peso dei neonati. Il 10% delle persone ricoverate in ospedale, il 23% delle urgenze e il 20% dei decessi relativi al consumo di droghe hanno a che fare con la cannabis, anche se non come causa diretta di morte.
Per dimostrare la sua volonta' d'informare, lo studio non ha pero' relegato ai margini l'uso terapeutico dei derivati sintetici dei cannabinoidi nel trattamento di nausea e vomito in persone malate di cancro, contro la perdita d'appetito nei sieropositivi o in chi e' affetto da dolori neurologici a causa della sclerosi multipla.
 
 
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