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Spagna. Presentazione dell'indagine sull'uso di droghe tra studenti medi
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Articolo di Emilio De Benito
30 settembre 2007 14:03
 
Gli adolescenti imparano a temere le droghe. Dopo dodici anni di indagini, questa e' la prima volta che si registra un calo nel consumo di hashish e cocaina.
Gli studenti dai 14 ai 18 anni sono piu' restii dei loro predecessori a consumare alcol, tabacco, hashish e cocaina. O per lo meno lo si deduce dall'ultima Encuesta Escolar, elaborata nel 2006 tra 26.454 ragazzi e ragazze, alunni di 577 istituti pubblici e privati di tutta la Spagna. I dati mostrano che, per la prima volta da quando si svolge quest'inchiesta -dal 1994-, la quota di consumatori di hashish e cocaina diminuisce, mentre si conferma il calo di tabacco e alcol (le quattro droghe piu' comuni). In concreto, la percentuale di studenti, che aveva fumato hashish nei 30 giorni precedenti l'inchiesta e' passata dal 25,1% al 20,1% tra il 2004 e il 2006 (una cifra mai tanto bassa dal 1998); quella della cocaina e' scesa dal 3,8% al 2,3% (la minore dal 1996); per quanto riguarda il tabacco e' al 14,8% (era il 21,6% nel 1994) e l'alcol -la droga piu' diffusa- e' scesa al 58% (nel 1994 era al 74,1%).
"Non bisogna fare gli ottimisti", dice la delegata governativa per il Plan Nacional sobre Drogas, Carmen Moya, "pero' indica che siamo sulla strada giusta". Meno prudente, il direttore di Fundacion de Ayuda contra la Drogadiccion, Ignacio Calderon, che esprime la sua "enorme soddisfazione". Tutt'e due concordano sul fatto che "bisogna continuare a lavorare". Il cambiamento non dipende da una sola misura, affermano gli esperti consultati. Ci sono tre fattori sottolineati dalla signora Moya: quando un ragazzo fuma uno spinello o sniffa una striscia di cocaina e' piu' consapevole degli effetti negativi sulla salute, e non solo a lungo termine. Inoltre, l'aver spostato la responsabilita' delle politiche sulla droga dal ministero degli Interni a quello della Sanita' ha avuto una conseguenza diretta su questa percezione. Detto, senza disprezzare in alcun modo le misure di polizia -come la vigilanza nei pressi delle scuole e dei luoghi di divertimento- un fatto che, per la prima volta, fa dire ai giovani che comprare droga gli costa di piu'. C'e' poi un terzo fattore, apparentemente contraddittorio: cresce il numero dei minorenni che partecipano ai programmi di disassuefazione. La spiegazione potrebbe essere che, oggi, se un ragazzo usa una sostanza, e' probabile che conosca qualcuno che l'ha sperimentata prima di lui e ne abbia visto gli effetti. La conoscenza "agisce da semaforo rosso", dice Moya. Il direttore di Comunicacion de Proyecto Hombre, Lino Salas, che tra i suoi 17.000 utenti in trattamento conta anche 2.000 minorenni, aggiunge un'altra interpretazione. "I genitori -soprattutto le mamme- reagiscono con piu' rapidita'. Di fatto, un terzo dei casi che abbiamo non richiede un trattamento; si tratta di casi d'abuso sporadico che si risolvono con l'assistenza educativa e famigliare".
Ma l'indagine ha anche delle zone d'ombra. Una di queste e' il policonsumo. La mescolanza di alcol, tabacco e hashish e' abituale, e gli effetti si acutizzano. Inoltre "il policonsumo avviene prima, in tre anni, mentre in precedenza la media era di dieci", sostiene Salas. Un altro fattore e' l'abuso d'alcol. Il 58% dei minorenni assicura d'aver comprato alcol nei supermercati e il 37% negli ipermercati malgrado che la vendita sia proibita. Il consumo d'alcol si concentra nel fine settimana. Il 99,5% dei minori che ammette d'aver consumato alcolici negli ultimi 30 giorni, lo ha fatto tra il venerdi' e la domenica. Inoltre, il 44,1% dei consumatori dell'ultimo mese si e' ubriacato alcune volte nel periodo contemplato. Il cosiddetto consumo en atracon o binge drinking ha un impatto notevole: il 53,4% di coloro che hanno dichiarato d'aver consumato alcol nell'ultimo mese afferma d'aver bevuto cinque o piu' boccali o bicchieri in una sola volta. E la conseguenza dell'eccesso e' confermata, insiste la delegata Moya: causa danni cerebrali a lungo termine, ad esempio la perdita del ricordo di quello che e' successo mentre si beveva. Cio' che viene bevuto di piu' nel fine settimana sono cocktail e superalcolici, mentre nei giorni lavorativi predomina la birra. Lo studio rileva anche il legame pericoloso tra alcol e guida. Benche' i soggetti intervistati non abbiano ancora l'eta' per guidare, il 22% afferma d'essere gia' salito su un veicolo condotto da qualcuno che aveva alzato il gomito. L'altra evidenza e' il rapporto tra tabacco e cannabis. Se si prendono i dati dei fumatori regolari di sigarette e i consumatori abituali di hashish o marijuana, questi ultimi sono di piu'. Benche' le due cifre non siano direttamente confrontabili, il fatto che si tratti di due sostanze che s'assumono con la stessa modalita' e che vengono mescolate, l'effetto risulta potenziato.
Differenze di genere.
Le ragazze preferiscono le droghe legali. La quota di studenti maschi e femmine che affermano d'aver bevuto alcol negli ultimi 30 giorni e' praticamente la stessa (58,1% i ragazzi, 58% le ragazze). In compenso le studentesse fumano di piu': il 30,6% nell'ultimo mese, contro il 24,8% dei maschi. Al contrario, i ragazzi sono piu' affezionati alle droghe illegali. Un discorso a parte e' quello della cannabis, che si avvicina sempre di piu' al tabacco (e' la sostanza i cui danni sono meno evidenti, anche se causano certamente la perdita di concentrazione ed e' molto legata all'insuccesso scolastico): se il 24,8% dei ragazzi aveva fumato tabacco nei 30 giorni precedenti l'inchiesta, il 22,3% dei maschi aveva assunto cannabis. In quanto alle ragazze, che fumano piu' sigarette, solo il 18% aveva fumato hashish. Per le altre droghe, la quota dei consumatori maschi raddoppia (vedi cocaina) o triplica (ecstasy e allucinogeni).
Eroina. La droga marginale per antonomasia, l'eroina, e' l'unica il cui consumo aumenti tra gli studenti, secondo l'indagine del 2006. Tra i ragazzi dai 14 ai 18 anni intervistati ne fa uso l'1%, che e' il doppio dei consumatori -abituali o occasionali- del 2002. Lo 0,5% aveva assunto eroina nel mese precedente l'indagine e lo 0,8% negli ultimi dodici mesi. La causa di questa "persistenza" si spiega, in primo luogo, col fatto che essendo un consumo trascurabile, una variazione anche minima balza subito agli occhi. Ma, al di la' delle variazioni aritmetiche, e' in atto un cambiamento "verso cui occorre essere vigili", spiega Carmen Moya: l'eroina non s'associa piu' ad ambienti degradati, ne' si inietta; si sniffa, e la si usa mescolandola ad altre sostanze stimolanti nel fine settimana. "Altro elemento che si annuncia, per cui il Plan sta per iniziare uno studio, e' un aumento importante dell'offerta" d'eroina, cio' che fa supporre un calo di prezzo, anche se non sembra destinata a crescere di piu', conclude Moya.

Tratto da El Pais del 29 settembre 2007 (traduzione di Rosa a Marca)
 
 
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