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Spagna. Il nuovo delegato del "Plan Nacional sobre Drogas"
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Articolo di Vincenzo Donvito
23 novembre 2003 20:00
 
Il nuovo delegato del Governo per il "Plan Nacional sobre Drogas", César Pascual, ha tenuto ieri una conferenza stampa nella sua citta' natale, Santander (dove ha anche svolto la sua attivita' professionale precedente, sempre nella lotta contro la tossicodipendenza). Per l'occasione ha parlato della sua preoccupazione per i nuovi modelli di consumo che si stanno manifestando come conseguenza dell'aumento dell'immigrazione, ed ha fatto sapere che si sta organizzando per effettuare una "analisi serena" di questi fenomeni, si' da combatterli con il "massimo consenso politico e sociale".
Il nuovo delegato del Governo per la lotta alla droga, designato lo scorso venerdi' 21 novembre, ha presentato la sua attivita' come un parziale proseguimento di quella del suo predecessore, Gonzalo Robles, che -a suo dire- aveva abbandonato un controllo ferreo, benche' le minacce da affrontare -che a lui oggi lo fanno preoccupare molto- non fossero poche.
Con questa premessa, e il riferimento al consumo in rapporto all'immigrazione, Pascual considera centrale la cannabis e le altre droghe relazionate con la violenza domestica (stimolanti e alcool). Fenomeni che erano gia' considerati come emergenti nella strategia nazionale 2000-2008, e che oggi "disgraziatamente sono una realta'".
Il fatto che il 14% dei nuovi trattamenti sanitari sui giovani siano dovuti al consumo della cannabis, per Pascual demistifica l'innocuita' di questa sostanza.
Occorre fare attenzione alla comparsa di inalatori e colle, correlati alle abitudini degli immigrati, e a tutte quelle nuove sostanze correlate alla cultura del tempo libero, che vengono consumate durante il fine settimana, e che nel mercato illegale vengono vendute come droghe pulite, anche se le conseguenze del loro consumo sono "molto gravi".
Secondo Pascual sarebbe opportuno creare un clima sociale tale che consenta di fare analisi "serene" di questa nuova realta', in modo che la si possa combattere "conseguendo il massimo consenso politico e sociale", cosi' come venti anni fa la Spagna affronto l'"epidemia" dell'eroina.
Per "lavorare socialmente" occorre modificare la percezione che il problema droga sia solo quello connesso all'eroina, in modo che i cittadini "comprendano che ci sono molti altri problemi associati al fenomeno".

I DATI
Cocainomani senza assistenza.Secondo César Pascual l'attuale assistenza ai tossicodipendenti copre quasi esclusivamente le necessita' degli eroinomani.
Patologie psichiatriche. Ce ne sono diverse associate al consumo di stimolanti e di cocaina; una droga -quest'ultima- che e' presente sempre in modo piu' determinante. "E' l'altra faccia del fenomeno di cui, chissa' perche', la societa' non ha consapevolezza, ma che e' la causa dei problemi maggiormente importanti".
Sequestri. Rispetto ad essi e alla lotta al traffico di droghe, Pascual fa notare che cio' che e' stato fatto dal Governo per ridurre l'offerta, ha trasformato la Spagna nel primo Paese europeo per l''ingresso delle sostanze.
Cooperazione. Il Governo ha mantenuto accordi molto importanti di collaborazione con le polizie di altri Paesi, soprattutto rispetto alla responsabilita' che la Spagna ha di fronte alla Ue per il controllo del traffico illegale, poiche' la sua posizione geografica l'ha fatta diventare la porta d'ingresso di moltissime sostanze, sia dall'Africa che dall'America del Sud.
Grande esperienza. Il nuovo delegato del Governo conosce perfettamente la struttura del suo ufficio, che e' dotato di un osservatorio sulle nuove tecnologie e di un Istituto di Formazione, tant'e' che prima della sua nomina ha collaborato con questo dipartimento nel progettarne e programmarne le strategie.
Il suo curriculum specifico. Nel 1990 Pascual fu nominato coordinatore del settore assistenza del "Plan Regional sobre Drogas" della Cantabria, e nel 1999 fu designato come direttore generale del Governo della Cantabria per le tossicodipendenze.
 
 
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