Belén Bilbao e' da una settimana a capo della Direzione Tossicodipendenze del Governo basco. E' arrivata all'incarico piena di speranze e progetti, ma anche nel mezzo di una polemica con i responsabili del Plan Nacional de Drogas, tanto che i dati di Euskadi mancheranno nel rapporto del 2001. Il confronto e' sulle competenze nazionali e locali sulle tossicodipendenze. Il quotidiano "Diario Vasco" ha intervistato la Bilbao.
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- Sono peggio le droghe sintetiche di oggi o l'eroina di prima?
Le sostanze non sono di per se' buone o cattive. Tutto dipende dall'uso che se ne fa.
- Le legalizzerebbe?
C'e' da aprire un ampio dibattito sociale al riguardo. Nel caso della cannabis, sono a favore di una liberalizzazione progressiva, un cambiamento della legislazione che renda possibile un uso nei trattamenti palliativi per i malati di cancro, Aids, glaucoma o sclerosi multipla. Questo dibattito nell'Ue c'e' gia' e sarebbe molto interessante che anche noi ci unissimo.
- Lo sosterra' nel Plan Nacional?
In tutte le situazioni a cui parteciperemo faremo sapere la nostra opinione nel merito.
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- Le narcosalas contribuiranno ad estirpare le droghe?
L'apertura delle narcosalas contribuisce ad evitare le morti per overdose. Le persone che vanno in una sala di consumo sono sotto una supervisione che impedisce che si producano incidenti. Dopo lo scambio delle siringhe, le narcosalas sono da considerarsi come la migliore misura per ridurre la trasmissione dell'Aids o dell'epatite C.
- Gli abitanti dei quartieri si oppongono sempre a questo tipo di servizi.
Pero' sono una opportunita' splendida perche' gli abitanti e altri settori, come i commercianti, partecipino in maniera attiva. Comporta un'esperienza arricchente.
- L'Aids e le droghe continuano ad essere una minaccia per Euskadi?
L'Aids e' sempre una minaccia e le droghe anche. Tuttavia i loro effetti possono essere stemperati attraverso programmi di riduzione dei rischi. (.)