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Spagna. Dibattito sull'uso terapeutico della cannabis
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Articolo di Donatella Poretti
3 settembre 2003 17:54
 
Dopo la decisione dell'Olanda di vendere in farmacia la cannabis terapeutica dietro presentazione di ricetta medica, in Spagna sono state diverse le organizzazioni e gli organismi che si sono pronunciati sul tema.
Il portavoce della Commissione Droghe e Aids del Colegio Oficial dei Farmacisti di Barcellona (Cofb, qualcosa di simile al nostro ordine dei farmacisti), Rafael Borras, ha spiegato di vedere di "buon occhio" l'iniziativa olandese, descritta come "importante passo avanti" e "interessante". Secondo Borras l'uso controllato di questa sostanza puo' aiutare a combattere "i dolori e il vomito che provocano i trattamenti di chemioterapia nei malati di cancro, cosi' come i farmaci antiretrovirali nei pazienti con l'Aids". A non vedere di buon occhio una iniziativa simile in Spagna, secondo Borras e' l'Agenzia spagnola del Farmaco, organismo del ministero della Sanita', ragione per la quale la possibilita' che le farmacie spagnole dispensino cannabis e' "molto remota" e "complicata".
Piu' prudente si e' manifestato il direttore generale per le Risorse Sanitarie della Generalitat catalana, Eugeni Sedano, che ha considerato l'iniziativa "troppo frettolosa". Sedano ha infatti spiegato che e' necessario "promuovere sperimentazioni cliniche" ricordando l'impegno del governo autonomo di realizzare uno studio per analizzare i benefici di questa sostanza su pazienti che soffrono di sclerosi multipla. "Devono realizzarsi piu' sperimentazioni cliniche, non ci sono sufficienti prove", ha aggiunto Sedano.
Nella stessa direzione si e' espresso il capo dell'Unita' di Neuroimmunologia Clinica e Sclerosi Multipla dell'Ospedale Vall d'Hebron di Barcellona, Xavier Montalban, che ha definito l'iniziativa del Governo olandese "troppo poco prudente". "Non lo critico, pero' io sono piu' prudente", ha detto Montalban che ha ripetuto la necessita' di un maggior numero di sperimentazioni cliniche per dimostrare i benefici della cannabis.
A sostegno della cannabis terapeutica si e' schierato il presidente della Societa' Scientifica Spagnola di Studi sull'Alcol, l'Alcolismo e altre Tossicodipendenze (Socidrogalcohol), il dottor Antoni Gual. Cio' nonostante si e' detto per l'uso del principio attivo (Thc), ma non per il consumo diretto della pianta cosi' come e' stato realizzato in Olanda. "Nelle farmacie ci sono molte sostanze che, se ben usate, possono essere curative, come la morfina, ma da cio' non si deve dedurre che l'uso ricreativo di queste sostanze possa essere un bene per le persone".
"La farmacia e' un servizio pubblico e come tale deve eseguire cio' che viene predisposto dai poteri pubblici", ha spiegato il segretario del Consejo dei farmacisti andalusi Antonio Mingorance, preannunciando cosi' la disponibilita' delle farmacie a vendere la cannabis.
La Federazione Andalusa della Tossicodipendenza e Aids "Enlace" si e' schierata per la cannabis terapeutica distribuita in farmacia, ricordando che, nel 2001 aveva approvato un documento che analizzava la politica criminale sulle droghe e in cui, tra le altre proposte, si sosteneva l'uso terapeutico della cannabis.
A liquidarla come un'iniziativa "piu' caritatevole che terapeutica" e' stato Gonzalo Robles, il delegato del Plan Nacional sobre Drogas, visto che i malati coinvolti sono di tipo terminale e viene prescritta per alleviare i loro dolori. Robles ha anche chiarito che non verra' anticipata la decisione dell'Agenzia del Farmaco spagnola: "il fatto che si faccia in altri Paesi non vuol dire che noi abbasseremo il nostro rigore o che ci facciamo prendere dalla fretta".
"La cosa piu' pericolosa di questa faccenda e' che i giovani confondano il messaggio e pensino che fumare uno spinello sia la cosa piu' salutare di questo mondo", ha messo in guardia Pedro Lorenzo, direttore del dipartimento di farmacologia dell'Universita' Complutense di Madrid. Lorenzo ha anche spiegato che "inalare mediante combustione una sostanza tossica e', per definizione, da respingere".
La portavoce del gruppo catalano nella commissione della Sanita' del Congresso per il partito della CiU (Convergència i Unió), Zoila Riera ha chiesto al Governo di studiare la possibilita' di approvare l'uso terapeutico della cannabis per ridurre gli effetti secondari della chemioterapia e dell'Aids. "Il delegato del Governo per il Plan sobre Drogas ha realizzato numerose dichiarazioni contro l'uso terapeutico di questa sostanza. Noi deploriamo questo atteggiamento e chiediamo che il Governo indaghi sul potenziale medico della cannabis", ha detto la Riera.
 
 
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