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Spagna. Alleanza per poter parlare liberamente della cannabis
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Articolo di Donatella Poretti
26 luglio 2003 19:29
 
Riviste, partiti politici, siti Internet, enti e organizzazioni a difesa della cannabis hanno deciso di creare un gruppo di esperti per contrastare la commissione che il ministero dell'Interno ha preannunciato di voler mettere in piedi per indurire la lotta contro questa sostanza, prevedendo anche la possibilita' di introdurre il reato di apologia della cannabis. Bandire le campagne e le voci per la legalizzazione di questa sostanza, responsabili per il ministro Angel Acebes, di farne aumentare il consumo e di fare una "cattiva" informazione sui rischi derivanti dalla sua assunzione.
Il direttore della rivista "Cáñamo" (Cannabis, pubblicazione decana in Spagna in merito a questo tipo di informazioni), Gaspar Fraga, chiede al ministro "di non cercare capri espiatori" per giustificare "il fallimento delle politiche" di prevenzione. "Acebes e' un chiacchierone. Potra' farla finita con noi solo riformando la Costituzione", ha anche detto Fraga che ha ricordato come solo 10 giorni fa alcuni componenti del Plan Nacional sobre Drogas gli avevano chiesto dei numeri arretrati della sua rivista: "ora capisco perche'".
Fraga ha anche ricordato come il responsabile del Plan Gonzalo Robles lo scorso novembre "durante una conferenza alla Facolta' di Diritto a Malaga aveva richiamato l'attenzione dei procuratori antidroga di tutta la Spagna perche' trovassero argomenti legali per poter chiudere i "Grow Shops" (negozi in cui si vendono semi e accessori per la coltivazione della cannabis) e le riviste". A proposito Fraga ha anche segnalato che il procuratore del Tribunale Supremo, Fernando Sequeros si era pronunciato contro questa possibilita' di chiusura per presunta apologia del consumo di droghe, dato che il consumo non e' un reato. Ma Fraga replica anche all'allarme lanciato per l'aumento del consumo di cannabis (piu' 2,6% tra i giovani nell'ultimo anno e piu' 12,2% dal 1994), "si arriva al paradosso che i genitori preferiscono vedere i propri figli ubriachi piuttosto che vederli fumare uno spinello".
Sempre sul rapporto con le droghe legali (alcol e tabacco) e' la replica del direttore della rivista "Yerba", Luis Ruiz, che denuncia come "e' vergognoso che in un Paese di alcolizzati si perseguiti la cannabis, quando in 5 mila anni nessuno e' mai morto per aver fumato uno spinello". Ma Ruiz spiega che "in Spagna nessuno fa apologia del consumo di marijuana", "solamente si offre informazione su un certo tipo di cultura. Inoltre sono dimostrati scientificamente gli effetti terapeutici di questa sostanza". Per Ruiz il Governo ha il "diritto di fare le proposte che crede", ma nelle riviste "non si fa apologia di niente, perche' non e' proibito il consumo di questa sostanza".
Un "attentato alle liberta' individuali" e' stato il commento fatto arrivare dal Consiglio per la Gioventu' di Barcellona al progetto del ministro. Fraga ha preannunciato anche che il Partido Cannabis -sesto alle ultime elezioni municipali di Valencia con 4.167 voti- insieme a siti ed associazioni creeranno una piattaforma per dare una risposta ufficiale al ministro.
Miguel Navarro, professore di Psicologia dell'Universita' Complutense, Madrid, e uno dei nomi che circolano per questa commissione di esperti del ministero dell'Interno, ha detto che qualsiasi cosa sara' la benvenuta "sempre che non si vadano a colpire i diritti della liberta' di pensiero, di informazione e di espressione". Navarro ha criticato invece i parlamenti, come quello catalano, che "entrano nel gioco" dei promotori della cannabis autorizzandone l'uso nelle sperimentazioni cliniche "senza aumentare i fondi destinati alla ricerca", per quanto ha riconosciuto che i derivati della cannabis "possono avere una funzione importante" nel trattamento delle malattie come la psicosi e l'anoressia.
 
 
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