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Plan Colombia in scadenza: gli aiuti Usa e quelli Ue nella guerra alla droga
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Articolo di Donatella Poretti
20 novembre 2004 20:06
 
Alla vigilia dell'arrivo del presidente Usa George W. Bush, atteso lunedi' a Cartagena, il Plan Colombia e il suo finanziamento torna al centro dell'attenzione in entrambi i Paesi.
Cosi' mentre il Congresso statunitense chiede all'Unione Europea di farsi carico della lotta al narcotraffico e di investire piu' denaro, il presidente colombiano Alvaro Uribe si dice fiducioso che nonostante la scadenza alle porte -2005- il Plan proseguira', e confida sull'incontro di Cartagena.
"Non possiamo interrompere l'eradicazione della droga a meta' del cammino. Sebbene la Colombia abbia ridotto le piantagioni di droga da 180.000 ettari a piu' o meno 65.000, questa e' ancora una quantita' enorme", ha spiegato Uribe intervenendo a Radio Caracol. Gli aiuti "non devono essere una cosa a tempo ma procedere per risultati. Devono avere un obbiettivo, che e' quello di lavorare insieme fino a che la Colombia abbia eradicato completamente la droga che alimenta il terrorismo".
La buona notizia che Uribe si aspetta da Bush e' che vengano prorogati gli aiuti che nei cinque anni, dall'inizio del Plan Colombia, hanno superato i 3 miliardi di dollari. L'estradizione negli Usa del capo del cartello di Cali, Gilberto Rodríguez Orejuela viene letta come offerta di massima collaborazione tra i due Paesi.

A lamentarsi della scarsa collaborazione dell'Unione Europea nella lotta al narcotraffico sono stati, invece, alcuni membri del Congresso e rappresentanti del Governo Usa nel corso di una audizione organizzata dalla Commissione per l'Emisfero Occidentale della Camera dei rappresentanti del 18 novembre.
"Arrestare il traffico di droghe e' nell'interesse di tutti. Pero' fino a questo momento gli europei, salvo rare eccezioni, non fanno la parte che gli spetta. Fino a che non si impegneranno di piu' nel Plan Colombia non si potra' arrivare al punto necessario perche' si realizzi un successo a lungo termine", ha spiegato il presidente della commissione Cass Ballanger quando ha aperto la seduta che del resto aveva gia' un titolo molto chiaro: "Aiutare la Colombia: il ruolo degli europei nella lotta contro il narcoterrorismo". "Detesto dire queste cose, ma gli Stati Uniti, con l'eccezione della Gran Bretagna, stanno sopportando da soli tutto il peso" nella lotta al traffico di droghe in Colombia, ha rimarcato il repubblicano Ballanger. "I nostri alleati europei ora non hanno scuse per tenersi fuori, ci aspettiamo di piu' che semplici parole e molto di piu' dei 120 milioni consegnati annualmente".
Secondo Robert Charles, responsabile della lotta alle droghe per il Dipartimento di Stato, l'Europa ha speso solo 120 milioni di dollari in Colombia durante il 2003, nello stesso periodo gli Usa invece hanno investito 580 milioni. "In altre parole spendiamo quattro volte di piu' che tutta l'Unione Europea e i suoi Paesi membri messi insieme. Cifre che assumono maggiore importanza se si considera che gli Usa consumano solo il doppio (300 tonnellate) di cocaina di quella che consumano gli europei".

Pur essendo chiaro a tutti che l'Europa non condivide con gli Usa l'approccio di tipo militare dato alla lotta alla droga nel Paese andino, i parlamentari hanno evidenziato che ci sarebbero anche molte aree da "coprire": assistenza sociale e per lo sviluppo, aiuti agli sfollati, programmi di reinserimento per chi lascia le armi, sostituzione delle coltivazioni e apertura dei mercati per le esportazioni.
Come dire: il lavoro sporco continuiamo a farlo noi, ma almeno quello pulito, fatelo!
 
 
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