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Pena di morte sommaria in Brasile: non per i narcos, ma per i piloti
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Articolo di Wálter Fanganiello Maierovitch *
14 luglio 2004 16:41
 
Negli ultimi tempi si e' allungata la lista dei personaggi che si sono dichiarati, a mezzo stampa, favorevoli all'adozione della pena di morte in Brasile per diverse situazioni.
Il primo e' stato José Gregori, gia' segretario nazionale per i Diritti Umani e anche ministro della Giustizia. Mantenuto dal presidente Lula come ambasciatore in Portogallo, non per merito o per necessita', ma per fare un favore particolare richiesto dall'ex presidente Fernando Henrique Cardoso.
In una intervista rilasciata al quotidiano O Estado de S.Paulo e pubblicata il 29 settembre del 2002, ma ancora disponibile in Internet, José Gregori aveva difeso l'immediata regolamentazione legislativa per autorizzare l'abbattimento di aerei intercettati e sospettati di trasportare droghe illegali.
Da poco, in una intervista rilasciata al Jornal Nacional, in onda su Rede Globo, il nostro presidente Lula ha resuscitato la tesi di Gregori, peraltro mai accettata da Cardoso. Successivamente e quasi contemporaneamente si sono espressi Tilden Santiago, ambasciatore brasiliano a Cuba, e difensore dell'esecuzione dei dissidenti politici da parte di Fidel Castro, e l'attuale ministro della Difesa José Viegas, che in visita a Washington ha dichiarato la disponibilita' del Governo brasiliano ad allearsi a Colombia, Peru' e Bolivia, per abbattere aerei sospettati di narcotraffico.
A fronte della co-responsabilita' di assassinio in Peru', il rappresentante del Governo di Bush ha informato Viegas che gli Usa non forniranno mai piu' dati sui voli sospetti, e cosi' il Brasile si dovra' rivolgere a servizi privati.
In effetti, sorprende il fatto che il presidente Lula stia predisponendo in Brasile l'introduzione della pena di morte, mediante esecuzione sommaria. Sara' una adesione in piu' del suo Governo all'americana War on Drugs. Ossia, la disumana e opportunista strategia militare nordamericana imposta all'America Latina. Chi esibisce l'etichetta "Abbattimento di Aerei", viene esonerato dal sospetto di essere al servizio del traffico di droghe.
Il presidente Lula non si ricorda delle due barbare esecuzioni sommarie avvenute il triste 20 aprile del 2001. Le vittime, la madre di 35 anni e la figlia di 7 mesi, erano nordamericane, da quel caso deriva l'attuale preoccupazione del Governo di Bush. Entrambe viaggiavano su un piccolo aereo Cessna, guidato da un pilota che non aveva alcun legame con il traffico di droghe, l'aereo venne mitragliato alle ali e poi riusci' ad atterrare.
L'assassinata Roni Bowers era una missionaria battista e, insieme al marito Jim Bowers, che ne usci' illeso, lavorava in Peru' dal 1993. Il codardo attacco parti' da un caccia della Forza Aerea Peruviana, guidato da informazioni radar trasmesse dalle basi nordamericane. In quella occasione i militari nordamericani e quelli peruviani si sono sbagliati nell'immaginarsi che il Cessna trasportava cocaina, invece di religiosi.
Nella politica della War on Drugs, volta a rispondere agli interessi egemonici, strategici ed economici, il Governo nordamericano e' riuscito ad imporre al Peru', alla Colombia, alla Bolivia , all'Ecuador e al Brasile questa inusuale legislazione. La soluzione militarizzata ha praticamente introdotto una forma di pena di morte. Tutti sanno che un aereo ha un tempo limitato di volo, dato che il combustibile finisce. Pertanto, basterebbe seguire l'apparecchio e, attraverso accordi di cooperazione multilaterale, avvisare le polizie, che potranno prendere il pilota e i sospetti una volta atterrati.
Il pilota potrebbe divenire un collaboratore di giustizia e fare una delazione premiata con l'abbattimento della pena, oltre ad informare sul modus operandi dell'organizzazione criminale di cui era al servizio. E l'aereo sequestrato inoltre potrebbe essere venduto a beneficio del Paese, il cui spazio aereo e' stato violato.
Evidentemente, il grande trafficante non stara' mai seduto accano al pilota contrattato, che e' una specie di "mulo" con tanto di brevetto e di aereo. Per quanto si conosce, inoltre, i trafficanti preferiscono piloti che trasportano passeggeri innocenti e bambini insieme alla droga o ai prodotti chimici per la raffinazione.
Gli americani, e' importante sottolinearlo, sono i fabbricanti e i maggiori venditori di piccoli aerei e idrovolanti utilizzati per il traffico di droghe. Le vendite, anche in Brasile, vengono realizzate attraverso delle finanziarie. Nessun controllo viene realizzato nelle vendite e nelle rivendite. Secondo la logica dl mercato, ogni aereo abbattuto generera' immediatamente l'acquisto di un altro aereo.
In Brasile, davanti alla legge del mercato dei capitali, si garantisce la restituzione degli aerei alle finanziarie, nei casi di aerei sequestrati con la droga.
La nostra Aeronautica, per la mancanza di risorse, raramente emette la certificazione alle piste che servono per i piccoli aerei. Per questo, la maggioranza di quelle esistenti in Brasile sono clandestine.
Peggio, la legislazione sta facendo passare la falsa idea di stare abbattendo aerei e non uccidendo persone.


* Gia' segretario antidroga del Brasile
 
 
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