testata ADUC
Olanda-Ue. Cocaina dai Caraibi
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Rosa a Marca
27 gennaio 2004 16:27
 
L'olandese Jacobus Jilleba ha scritto una lettera aperta al ministro della Giustizia, Piet Hein Donner, che e' stata pubblicata sul giornale "PZC" di Vlissingen. Con tono sarcastico, il signor Jilleba chiede per se' e per i suoi due figli di 15 e 17 anni delle precise garanzie nel caso in cui decidesse di darsi al traffico di droga. S'informa se anche a loro spetterebbe il trattamento in uso all'aeroporto di Amsterdam, ossia che una persona scoperta con 2,9 chilogrammi di cocaina non subisce conseguenze.
La preoccupazione di Jilleba e' la stessa dei ministri dell'Interno e delle forze di polizia di tutt'Europa. Poiche' dalle Antille olandesi arrivano ogni settimana centinaia di corrieri della droga, la macchina giudiziaria olandese si e' inceppata al punto che, una persona in possesso di meno di tre chili di droga, viene semplicemente rispedita a casa. Naturalmente ci sono delle ripercussioni sui Paesi confinanti, ormai invasi da cocaina a basso prezzo: un grammo e' sceso da 150 a 50 euro. L'autunno scorso, il ministro dell'Interno tedesco Otto Schily si e' rivolto al Governo dell'Aia perche' intervenisse con maggiore rigore. Il suo omologo ha mostrato comprensione ma, a differenza della Germania, in Olanda vige il criterio di opportunita'. Cio' significa che spetta al sistema giudiziario stabilire la quantita' di droga da sanzionare in base alla situazione data.
In seguito alle pressioni tedesche, il ministero della Giustizia ha si' invitato i funzionari ad agire con piu' severita', ma senza esagerare e senza perdere d'occhio la limitata capienza' di tribunali e carceri. La conseguenza pratica e' che ormai viene punito solo chi e' in possesso di piu' di tre chili di droga. Una vera pacchia per i trafficanti. Ogni settimana, all'aeroporto Schiphol di Amsterdam atterrano 35 voli provenienti dai Caraibi. A bordo ci sono i corrieri, sempre piu' numerosi, che hanno su di se' o nel bagaglio un bel mucchio di cocaina. I piu' frequentati sono i voli da Curaçao, l'isola delle Antille olandesi, e i passeggeri in arrivo sono trattati come cittadini Ue. Altri trafficanti arrivano da Aruba e Suriname. Nel 2002, i doganieri di Schiphol ne hanno perquisiti 2.176 e sequestrato piu' di 6 tonnellate di cocaina. Ma nello stesso anno la droga sfuggita ai controlli avrebbe superato le 21 tonnellate, e secondo i tedeschi addirittura il doppio o il triplo. Per i baroni sudamericani della droga e' un mercato quanto mai redditizio. L'Interpol calcola che se a Curaçao un chilo di cocaina costa tra i 2000 e i 3000 dollari, in Europa frutta 50.000 euro. E senza grossi rischi.
Le autorita' tedesche pretenderebbero piu' rigore da parte olandese, ma forse dovrebbero fare qualcosa anche in casa propria. Dalla fine del 2003, all'aeroporto di Francoforte non si controllano piu' i bagagli in transito provenienti dal Sudamerica: Lufthansa e le autorita' aeroportuali hanno ottenuto che non si perda tempo prezioso con i controlli. La decisione non e' passata inosservata in Colombia. Il corriere avveduto ormai prenota il viaggio fino a uno scalo meno importante, come quello di Paderborn/Lippstadt, o meglio ancora a Saarbruecken, dove poco tempo fa e' morto l'unico cane antidroga a disposizione dei doganieri.
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS