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Narcotraffico, paramilitari e politica: la miscela dietro all'omicidio di un parlamentare in Colombia
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Articolo di Donatella Poretti
28 marzo 2005 17:27
 
La situazione di Aguadas, Caldas -un municipio di soli 40 mila abitanti- durava da anni, ma e' venuta alla luce solo dopo l'ultimo crimine. Inizia cosi' il reportage pubblicato il 27 marzo dal quotidiano colombiano El Tiempo che ricostruisce una storia di intrecci tra politica locale, interessi del narcotraffico e un capo paramilitare con il pallino della politica.

A meno di un mese dalle elezioni per il nuovo sindaco, quello attuale, Óscar Diego Trujillo, e' esiliato dal suo municipio dopo essere stato accusato da un potente paramilitare di avere partecipato al recente omicidio del parlamentare liberale Óscar González Grisales.
Tramite diversi mezzi di comunicazione Iván Roberto Duque, piu' noto come 'Ernesto Báez', capo del Bloque Central Bolívar (Bcb), ha assicurato che Trujillo e' uno degli autori intellettuali dell'omicidio del parlamentare avvenuto lo scorso 18 marzo, una cosa che ha obbligato il sindaco a rifugiarsi nell'accampamento del Battaglione Ayacucho de Manizales, dove, secondo fonti ufficiali, sta rendendo la sua versione alla Procura.
Oggi, mentre Trujillo amministra il suo comune via cellulare, si discute se questo episodio passera' inavvertito -come e' gia' successo con la morte di altri due dirigenti- oppure, al contrario, finira' con lo stappare quel pericoloso cocktail di narcotrafficanti, paramilitari e alcuni politici che si sta miscelando da quasi otto anni, senza che succeda nulla.

Per ora, i legami tra il paramilitarismo e alcuni politici sono stati evidenziati dalle dichiarazioni che 'Ernesto Báez' ha rilasciato alla morte di González Grisales.
Secondo Báez, sia il parlamentare assassinato, che il sindaco Trujillo erano in continuo contatto con lui, in alcune occasioni gli avrebbero chiesto di "mediare il conflitto politico" che esiste a Aguadas, la localita' di origine dei tre.
Inoltre, Báez -uno dei negoziatori delle Autodifese nell'ambito del processo di pace con il Governo- ha detto al quotidiano "La Patria de Manizales", che le autodifese erano contrarie al fatto che succedesse qualcosa a González, e che comunque non lo avrebbero mai fatto contro i suoi ordini.
Queste affermazioni coincidono con le versioni rilasciate da fonti vicine al parlamentare al quotidiano "El Tiempo". Queste assicurano come alla fine di novembre 2004 il parlamentare era andato a Santa Fe de Ralito -sede dei negoziati tra Autodifese e Governo- per chiedere a Báez che intervenisse affinche' non lo assassinassero.
"20 giorni prima ci disse che non era tranquillo, per cui era tornato a riunirsi con Báez ad Aguadas e questi gli aveva detto di aver gia' parlato con il gruppo che lo voleva uccidere, e di non preoccuparsi".

Questo gruppo, dicono ancora queste persone vicine al parlamentare assassinato, e' quello dei "Los Cocholos": una ricca famiglia della regione che e' collegata con il traffico di droghe ed e' una presunta fonte di finanziamento del Bbc, blocco paramilitare che ha sempre ammesso di nutrirsi dei tributi della narcoeconomia.
A quanto sembra, González detentore di un importante patrimonio elettorale, stava per appoggiare un candidato che non piaceva ai "Los Cocholos".
Alla fine degli anno 80, appartenenti a questo gruppo, vennero indagati per narcotraffico, ma poi il caso non ando' avanti.
""Los Cocholos" sono i trafficanti della zona. La' non ci sono coltivazioni illecite, ma loro gestiscono le rotte. Tutte le loro proprieta' sono situate in zone comandate da paramilitari", avverte un politico del dipartimento di Caldas che ha chiesto l'anonimato per ragioni di sicurezza.
Secondo uno studio della Corporacion Red de Universidades del Eje Cafetero, reso noto lo scorso anno, Aguadas e' il municipio di Caldas dove i narcos hanno comprato piu' ettari di terra. Seguono Supia, Viterbo e La Dorada.
In questi municipi sono presenti i fronti Cacique Pipintá del Bcb (con 90 uomini), e di Omar Isaza, delle autodifese di Ramon Isaza (con 150 uomini).
Entrambi hanno ricacciato il fronte 47 delle Farc che estorceva e sequestrava nella zona, e che figura come uno dei possibili autori dell'omicidio del parlamentare.
Il Pipintá e' il gruppo para' piu' conosciuto. Nel 2001 inondo' Aguadas con un pamphlet in cui si rendeva noto ai candidati al Congresso, a funzionari pubblici e a sindaco, che dichiarava indesiderabili i politici corrotti e clientelari, e li definiva come "embrioni di criminali piu' nocivi della guerriglia".
Inoltre i suoi membri rivendicarono l'omicidio di cinque sicari molto vicini all'autore materiale dell'assassinio del giornalista manizalita Orlando Sierra, avvenuto nel gennaio del 2002.
Báez e' stato condannato a 67 mesi di carcere per avere esercitato pressioni e avere intimidito dirigenti di Aguadas nel corso di una riunione avvenuta all'epoca dei pamphlet del Cacique Pipintá.
E nonostante il capo para' sia stato processato per l'assassinio di due consiglieri di Aguadas -Francisco de Paula Lopez, del movimento del senatore Victor Renan Barco, e Fabiola Ospina Duque- avvenuti nel dicembre 2001, la giustizia l'ha assolto per mancanza di prove.
Ad ogni modo Báez e la sua famiglia sono legati da anni alla politica della regione, una pratica che sembra essere la debolezza del capo para'.
Negli anni 80 e' stato sindaco di La Merced (Caldas); consigliere di Puerto Boyacá (Boyacá); membro del Moir e fondadore del partito di destra, Morena. Luz Idalba Duque de Gomez, sua sorella, e' stata sindaco di Aguadas.

Ma per quale motivo tanto interesse per un municipio con bilancio di 4 miliardi di pesos (poco piu' di 1.600.000 dollari)?
La risposta sembra comparire in uno studio del Programma presidenziale per i diritti umani. La crisi economica del caffe' degli anni 90 -che svaluto' la terra- permise l'espansione del narcotraffico in questa zona geograficamente strategica: "unisce il centro del Paese con il Pacifico, zona di imbarco della droga", segnala una fonte ufficiale.
Al momento, ci sono due persone detenute per l'omicidio del parlamentare -Andres Ramirez e Diusley Delgado- quelli che, secondo un testimone, avevano avuto l'incarico di acquistare e portare a Manizales le armi con cui e' stato assassinato González Grisales e il medico che l'accompagnava.
In settimana, la Procura fissera' la prima udienza sul caso e sembra che, sia il testimone chiave che Ernesto Báez, saranno inclusi nella lista delle persone chiamate a deporre.
 
 
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