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Narcosalas e Regione Toscana. Speriamo che il consigliere Verde non molli come gli altri suoi compagni di maggioranza
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Articolo di Vincenzo Donvito
23 giugno 2006 17:14
 
La vicenda che ha visto il consigliere dei Verdi in Regione Toscana, Fabio Roggiolani, sfiduciato da alcuni suoi colleghi di maggioranza rispetto alla proposta dell'istituzione delle narcosalas, e' lo specchio di come la politica uccida. In questo caso i malati di tossicodipendenza che sono costretti a somministrarsi la sostanza in ambienti malsani e senza quei minimi canoni di sicurezza che dovrebbero contraddistinguere qualunque atto sanitario.
Siccome stiamo parlando di narcosalas (cioe' un atto sanitario) e non di legalizzazione delle droghe o di somministrazione controllata di eroina, la questione e' molto piu' grave di quanto possa sembrare. A questo aggiungiamo che alcuni consiglieri di maggioranza che hanno sfiduciato l'esponente dei Verdi avevano anche firmato la proposta di istituzione di queste "stanze del buco". Evidentemente ci sono questioni di equilibrio politico che sono molto piu' importanti di quelle azioni e quelle decisioni per cui gli elettori hanno inviato qualcuno a rappresentarli nelle istituzioni.
Verrebbe da dire: andate tutti al diavolo, voi e la politica. Ed e' quello che abitualmente sentiamo in casi del genere e non solo. Ma siccome non conosciamo altri sistemi di governo democratico che non siano affidati alla politica, noi insistiamo.
E cerchiamo di riportare la questione nei propri termini. Cioe' sanitari.
Le stanze del buco, adottate in Svizzera con successo, non sono in conflitto con il proibizionismo di Fini e Prodi, ma sembrano essere molto in contraddizione con i giochi di potere come quelli in atto nella Regione Toscana: sono molti i Governi conservatori che le hanno adottate, dalla Spagna di Aznar alla Germania di Merkel e all'Olanda di Balkenende. Quindi, cosa aspettano i consiglieri dell'attuale minoranza in Toscana a farsene alfieri. Si tratta di una questione puramente trasversale, che non comporta alcuna fede antiproibizionista o proibizionista, ma solo il senso logico che' il Servizio Pubblico sanitario faccia il suo dovere, cioe' aiuti i malati. E molto probabilmente chi gioca con la vita dei malati potrebbe farci un pensierino, e valutare con piu' attenzione quali disastri sta provocando e quale baratro di fiducia sta provocando con i propri lettori. Forse e' un metodo per riportare la politica sui suoi binari, cioe' Governo e non Potere.
 
 
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