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Italia. Quantita' minima di cannabis: che fine hanno fatto le nuove tabelle della Turco? Sono ferme dal Guardasigilli?
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Articolo di Donatella Poretti
15 settembre 2006 15:22
 
Alla fine di giugno il ministro della Salute Livia Turco si impegno' ad elevare "con atto amministrativo" il quantitativo massimo di cannabis detenibile, per evitare che il possesso di qualche spinello facesse rischiare di incorrere nella presunzione di spaccio, con i conseguenti provvedimenti punitivi fino al carcere. Dichiarazioni alla stampa, dichiarazioni ufficiali rese anche nella sede istituzionale della Commissione Affari Sociali e conseguenti polemiche e accuse da parte dei sostenitori del modello punizionista. Poi le vacanze.
Tornata alla commissione Affari sociali a settembre il ministro ha confermato di avere rivisto le tabelle, di avere innalzato i quantitativi. E allora perche' le tabelle sono sempre le stesse? Non e' che si sono fermate in qualche altro ministero come quello della Giustizia in attesa di una controfirma? E' una sosta tecnica o politica?
Se a cio' si aggiunge che nel frattempo anche il ministro Paolo Ferrero ha annunciato un testo di legge per depenalizzare il consumo di cannabis eliminando anche le sanzioni amministrative, e' importante sapere se su questa impostazione il Governo ha una posizione unitaria, oppure si rischia di trovarsi in una situazione simile a quella dell'indulto con un ministro (Antonio Di Pietro) autosospeso e impegnato in azione ostruzionistica.
E' urgente intervenire in materia con approccio pragmatico e scevro da ideologie che fino ad ora non hanno prodotto altro che risultati fallimentari, come evidenziato anche dall'ultima relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze. Si e', infatti, registrato il raddoppio dei consumatori sia di cannabis (2 milioni nel 2001 e 3.800.000 nel 2005) che di cocaina (350 mila nel 2001 e 700 nel 2005), mentre l'80% delle oltre 90 mila segnalazioni nel 2005 per uso e possesso di sostanze stupefacenti riguardava la cannabis, il 13% la cocaina e il 7% l'eroina. Contemporaneamente all'aumento dei consumi e alla reperibilita' sul mercato nero delle sostanze si e' verificato un calo dei prezzi nonostante un aumento dei sequestri.
Credo che da parte delle istituzioni il miglior contributo che possiamo dare sia l'accelerazione degli iter delle leggi per la depenalizzazione presentate, oltre a interventi d'urgenza per sospendere quelle norme che hanno trasformato il malato-tossicodipendente e il consumatore medio di droghe in delinquente.

* deputata della Rosa nel Pugno e segretaria della commissione Affari Sociali della Camera
 
 
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