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Italia. Oppio per farmaci: bene la Croce Rossa. Appello al Governo
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Articolo di Donatella Poretti
18 settembre 2006 17:41
 
Ha sempre piu' consistenza e conquista maggiori consensi l'idea di acquistare legalmente oppio dai contadini afgani per trasformarlo in morfina e farmaci per cure palliative, e non in eroina come avviene oggi nelle mani dei narcotrafficanti. A fronte degli ultimi dati Onu in merito alle coltivazioni illegali di papavero e alla produzione di quest'anno di oltre 6.100 tonnellate di oppio (+49% rispetto al 2005) diventa urgente intervenire per frenare l'inondazione di eroina nei mercati occidentali. La proposta ufficialmente formalizzata da Emma Bonino dopo la missione dell'Ue per le elezioni del 2005 e lanciata dall'ong Senlis Council e' per far emergere dall'illegalita' quasi la meta' del Pil afgano. Sostenuta anche dal ministro dell'Interno Giuliano Amato in occasione del G8 di Mosca lo scorso giugno, oggi fa un ulteriore passo in avanti con la lettera d'intenti sottoscritta dalla Croce Rossa e da Senlis Council. Un appello ai governi per "ridurre il dolore e la sofferenza nel mondo" e per "aiutare l'Afghanistan a sviluppare l'industria e il commercio di cui ha disperatamente bisogno". Un appello da raccogliere e da rilanciare, unica possibilita' perche' possa crearsi uno Stato di diritto e rimediare al paradosso che vede un Paese pieno di papavero da oppio e completamente sprovvisto di farmaci, tanto che le operazioni chirurgiche vengono realizzate senza anestesia. La stessa iniziativa potrebbe essere trasposta in America Latina sulle piantagioni illegali di foglia di coca. Tutto il Continente, infatti, corre il pericolo di veder compromesso il proprio assetto democratico alle politiche perdenti di una "war on drugs" voluta dal presidente Bill Clinton e rafforzata dall'attuale presidente George W.Bush.
 
 
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