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Italia. Le narcomagliette firmate De Puta Madre
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Articolo di Donatella Poretti
12 luglio 2004 19:13
 
"Narcotrafficante", "cocaina", "Pablo Escobar 1949-1993", "brazo de la muerte", queste sono alcune delle scritte che campeggiano nelle t-shirt del marchio De Puta Madre.
L'ideatore e' un imprenditore italiano Daniele Raccah che racconta: "abbiamo scelto Pablo Escobar per la sua ambiguita'. E' stato un benefattore per i poveri e anche un criminale, una persona per certi aspetti mitica e per altri dubbia". Ma poi chiarisce come la "campagna pubblicitaria dice chiaramente ai giovani che per essere al centro dell'attenzione non e' necessario usare droghe, basta vestirsi con le nostre magliette".
"Apologia di reato? In nessuna maniera. Noi non incitiamo al crimine. Al contrario, tanto il nostro sito web tanto nei nostri prodotti diciamo no alla droga e alla violenza", il messaggio e' semplice almeno per Raccah "non imitare le nostre leggende. Non commettere reati. Non usare droghe".
Ma il messaggio non e' stato cosi' semplice per l'Ambasciata colombiana a Roma. "Logicamente abbiamo presentato una domanda al Governo italiano, perche' queste magliette incitano alla violenza", spiega cosi' il portavoce dell'Ambasciata Néstor Ponguta'. "Si tratta senza dubbio di apologia di reato".
Dalla Direzione Nazionale Antimafia italiana fanno sapere che e' da queste stupide cose che inizia la "disgregazione dei valori della legalita'. E' questo il tipo di cose che, quasi senza volerlo, fa' si' che i giovani si abituino all'apologia del reato".
"Glorificare criminali fa parte di una filosofia che prescinde dal giudizio dei valori. Presentare un mafioso come un eroe non rappresenta solo la barbarizzazione del gusto, ma anche della cultura", spiega Umberto Santino direttore del Centro Impastato sentito dal quotidiano colombiano El Tiempo.

Sul sito Internet clicca qui si legge la storia del marchio De Puta Madre:

Il termine DE PUTA MADRE deriva dallo spagnolo e in italiano potrebbe essere tradotto in "sto benissimo" "sto alla grande".
Il marchio DE PUTA MADRE nasce in un carcere spagnolo da un narcotrafficante colombiano arrestato nel 1991 a Barcelona in Spagna per spaccio di droga e traffico di armi e condannato ad una pena di venti anni da scontare fino al 2011.
In carcere ha stretto amicizia con un compagno di cella I.F.U. (iniziali del nome);
Fortemente pentiti per le azioni illegali che hanno commesso, insieme hanno cercato di portare avanti un progetto che potesse dar sfogo alle loro sensazioni interiori. Cosi' hanno iniziato a realizzare T-SHIRT con slogan e scritte a pennarello, facendole uscire clandestinamente dal carcere.
Il grande rumore di questa iniziativa li ha portati a voler diffondere il marchio DE PUTA MADRE. Una volta uscito dal carcere I.F.U. ha cercato con tutti i mezzi possibili, non senza difficolta', un produttore con cui ha condiviso i pensieri, creando il marchio DE PUTA MADRE, ormai registrato in tutto il mondo.
I.F.U. ha quindi iniziato a produrre e a stampare maglie in America Latina, ed ora anche in Italia con scritte molto forti: "brazo de la muerte", "cocaina", "narcotrafico"
IL MESSAGGIO CHE SI VUOL TRASMETTERE E':
non imitate le nostre scritte, non commettete azioni illegali, non usate droghe per sentirvi diversi, ma indossate le nostre maglie e sarete al vertice sempre e ovunque, senza dover ricorrere a qualcosa di artificiale che prima o poi vi finisce.
NO ALLA DROGA,
NO ALLA VIOLENZA!
I.F.U.
 
 
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