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Italia. Napoli: guerra di camorra, guerra per la droga
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Articolo di Donatella Poretti
10 novembre 2004 15:56
 
Il bilancio delle ultime due settimane a Napoli ha riacceso l'attenzione su questa citta' e piu' in generale su quella regione che si trova a vivere una situazione di degrado istituzionale e civico, a dir poco spaventosa. Due settimane: 7 morti, 9 feriti e una guerra in corso tra clan camorristici per la gestione dello spaccio di droga nel quartiere Secondigliano, alla periferia orientale della citta'.
Da una parte: il clan Di Lauro guidato dalla "Primula Rossa", Paolo Di Lauro, "Ciruzzo 'o milionario". Dall'altra: un gruppo di scissionisti dello stesso gruppo criminale che ha deciso di mettersi in proprio. Se Di Lauro aveva diviso per settori lo spaccio nel quartiere a seconda del tipo di sostanza, gli ex fedelissimi hanno cercato di approfittare della parcellizzazione per mettersi in proprio.
E la concorrenza in questo settore merceologico illegale, si paga anche con la vita.
Il 28 ottobre i primi due morti legati al Di Lauro; il 2 novembre quattro carabinieri finiscono sotto attacco, poche ore dopo tocca ad uno dei primi scissionisti. Il 6 novembre un morto e 5 feriti e' il bilancio di una pioggia di proiettili scaricata su un gruppo di ragazzi tutti incensurati. Ieri una macchina e' stata ritrovata con tre cadaveri.
Il triplice omicidio e' avvenuto proprio nel giorno del vertice al Viminale e con una citta' praticamente blindata. Quasi una sfida alle istituzioni riunite a Roma che per fermare l'escalation criminale hanno deciso di potenziare le attivita' di intelligence, razionalizzare le forze di polizia presenti sul territorio e migliorare le dotazioni delle forze dell'ordine. In un segno concreto di quanto lo preoccupi l'emergenza-Napoli, il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu venerdi' prossimo sara' nel capoluogo campano per sottoscrivere un protocollo col sindaco Rosa Russo Iervolino e col presidente della Regione Antonio Bassolino, che dara' il via ai lavori per realizzare la Cittadella della polizia.
Nel frattempo, a sottolineare il caos, dalle istituzioni locali non arriva un buon esempio. Sempre ieri, in Consiglio Comunale, e' scoppiata una scazzottata, un consigliere e' perfino finito all'Ospedale.
Al Corriere della Sera il procuratore aggiunto Felice Di Persia, che coordina la Direzione distrettuale antimafia, dichiara ottimista: "Li prenderemo, come abbiamo preso quelli che c'erano prima di loro. Ma ci vorra' un po' di tempo e molto, molto impegno per venire a capo di una situazione che e' ancora nebulosa. Dobbiamo rimettere insieme i tasselli di un mosaico che e' profondamente cambiato rispetto a pochi mesi fa". "Credo che sia essenziale mantenere la lucidita'. Il triplice assassinio di Scampia e' l'ennesimo atto di una guerra criminale che sta insanguinando il quartiere. E, come ogni delitto, rappresenta una sfida allo Stato". "Lo Stato vincera' anche stavolta". Non per demoralizzarci, ma Di Persia era il sostituto procuratore che emise il mandato di cattura per Enzo Tortora.
 
 
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