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Italia. Buon compleanno a don Gelmini e alla Cristoterapia!
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Articolo di Donatella Poretti
20 gennaio 2005 19:55
 
Tanti auguri a don Gelmini e ai suoi 80 anni, e tutti alla comunita' Incontro di Amelia per i festeggiamenti del suo fondatore don Pierino. Tanto colore, ma anche qualche promessa piu' seria in materia di leggi sulla droga, e visto che c'era il gotha delle istituzioni e del Governo, il colore diventa politica.
Cosi' il premier Silvio Berlusconi opta per un regalo da par suo: un assegno da 10 miliardi. E poi precisa, "naturalmente 10 miliardi di vecchie lire". Una patacca, o in certi ambienti circola ancora la vecchia moneta?
L'assegno comunque lo stacchera' e sara' per l'opera portata avanti in Thailandia, poi ha prefigurato di far inginocchiare tutti gli uomini del suo partito davanti a don Pierino, e seriamente ha concluso: "Grazie don Pierino di quello che hai fatto, grazie dell'insegnamento e dell'esempio che ci dai, lunga vita a don Pierino".

"L'augurio piu' bello sapranno dartelo, con la loro stessa esistenza rinnovata, tutti i ragazzi e le ragazze rinati alla vita grazie al tuo sacrificio", gli ha scritto in una lettera il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. "Chi, come te, vive a contatto con persone afflitte dalle conseguenze della dipendenza da droghe sperimenta ogni giorno cio' che il regnante Pontefice ha piu' volte insegnato: la droga non si combatte con la droga. Ribadire questo principio, apparentemente ovvio, e' necessario a fronte della propaganda a favore della liberalizzazione delle sostanze stupefacenti. Ripeterlo e' opportuno perche' anche questo aspetto della cultura della morte si mostra con un volto benevolo: la liberalizzazione, affermano i suoi sostenitori, contribuisce a ridurre i danni alle persone e alla comunita'. Ma nei talk-show non si invitano mai coloro i quali sono usciti dalla dipendenza, perche' la loro testimonianza, contraddicendo questo pericoloso sofisma, risulta imbarazzante". "La classe politica oltre al dovere di elaborare normative adeguate, ha quello di contribuire alla diffusione e alla conservazione di valori ineludibili: l'amore per la nostra patria, la difesa delle comunita' intermedie, della famiglia, del concepito. Questo tessuto di ideali e' il piu' potente antidoto contro quel vuoto interiore che spesso e' la causa dell'uso di sostanze stupefacenti. Ma la politica potrebbe davvero poco, se mancasse il concreto servizio alla vita e alla dignita' dell'uomo assicurato da realta' quale quella da te creata".

E a proposito dell'impegno del Governo di approvare il ddl sulla punibilita' del consumo di droga, arriva il ministro dei Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, fresco dell'incarico sulle politiche anti-droga. "Si tratta di un provvedimento saggio, sul quale noi puntiamo per rendere piu' efficace la lotta alle tossicodipendenze, e' condiviso da tutto il governo ed e' una sua priorita'". "E' una norma che sintetizza la filosofia della maggioranza e che parte da prevenzione, repressione e recupero, che sono i tre capisaldi della nostra politica sulle tossicodipendenze. Se cio' non e' gradito ai radicali mi dispiace, ma governo e Cdl non possono cambiare una politica che per altro viene da molto lontano".

"Per il ministro Giovanardi approvare la legge Fini e' una priorita', per i Verdi la priorita' e' bocciarla ed evitare che un provvedimento liberticida tramuti il disagio sociale dei consumatori di droghe in una vera e propria macelleria repressiva che mette in carcere migliaia di consumatori", gli replica a stretto giro di posta Paolo Cento, coordinatore dell'esecutivo del sole che Ride. "Il proibizionismo ha fallito concentrando la repressione sui piccoli consumatori e lasciando sostanzialmente libero di agire il marco traffico. Noi vogliamo esattamente il contrario colpire il grande spaccio di droga e applicare invece politiche antiproibizioniste di riduzione del danno sui consumatori".

"L'occasione del compleanno di Don Gelmini offre ogni anno alla compagnia di giro del proibizionismo l'opportunita' di esibizioni senza freni", aggiunge Franco Corleone, presidente Forum Droghe. "I ministri Carlo Giovanardi e Maurizio Gasparri ed il sottosegretario Alfredo Mantovano falsificano i dati della ricerca scientifica internazionale e ripropongono senza pudore una ricetta fallita. L'aspetto piu' preoccupante non e' pero' la propaganda, ma l'annuncio di Giovanardi che il disegno di legge Fini costituirebbe una priorita' per il Governo. E' ora che il ministro della Difesa, Antonio Martino dica alto e forte il suo pensiero e batta finalmente un pugno sul tavolo". "Al Senato le audizioni sulla proposta di legge stanno dimostrando che l'Italia andrebbe in controtendenza rispetto all'Europa. Per questo il 7 e l'8 febbraio prossimi saremo a Bologna con le comunita' di recupero, con le associazioni di volontariato e con gli operatori per dire no ad una proposta che farebbe aumentare i detenuti da 60 a 100 mila e saremo assieme alla Regione Emilia Romagna ed a molte altre Regioni che rifiutano impostazioni centraliste a autoritarie".

Chiudiamo con il preannuncio di un altro regalo, la promessa del presidente della consulta etico-religiosa di An, il senatore Riccardo Pedrizzi: "Approviamo rapidamente in Parlamento, cosi' com'e', il ddl Fini antidroga e antispaccio. Sara' anche un modo per rendere omaggio a Don Pierino Gelmini e alla sua opera encomiabile, che va presa ad esempio dallo Stato e dal legislatore". "Noi crediamo che per sconfiggere la droga occorra innanzitutto eliminarne il bisogno, rimuovendo le motivazioni sociali, esistenziali e culturali per le quali se ne fa uso e ritrovando le ragioni per cui non bisogna drogarsi. Cio' che serve e' una battaglia per il recupero degli alti ideali e dei valori familiari tradizionali e cristiani, quelli che fondano l'esistenza e che sono in grado di restituire il senso della vita. Ci vuole la 'Cristoterapia', come la chiama Don Gelmini". "In questa prospettiva la nuova normativa sara' molto importante perche' la legge ha anche una valenza di intervento trasformatore del costume e della mentalita' collettiva".

La conversione di massa e' la nuova arma per la guerra alla droga? Non c'e' da stupirsi se qualcuno la chiama crociata!
 
 
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