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Israele. Marijuana ai soldati per combattere lo stress
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Articolo di Katia Moscano
5 ottobre 2004 20:04
 
I soldati, traumatizzati dagli scontri con i palestinesi hanno una nuova arma, non convenzionale, per affrontare gli incubi: la marijuana.
Il THC sara' somministrato, all'interno di un programma sperimentale, a 15 soldati per alcuni mesi per aiutarli a combattere i disturbi psicologici. Raphael Mechoulam, della Hebrew University di Gerusalemme, a capo del progetto (il primo nel mondo del genere), ha detto che "la chimica potrebbe ingannare il cervello, facendo dimenticare i ricordi indesiderati". La droga somministrata in forma liquida, potrebbe essere la risposta alle centinaia di notti insonni.
Milioni di persone, per la maggioranza veterani di guerra, soffrono per disordini post-traumatici, una condizione psichiatrica che si sviluppa a seguito di esperienze di vita traumatiche.
La marijuana e' gia' somministrata per alleviare la nausea nei pazienti con il cancro, per aumentare l'appetito nei malati di AIDS, e per combattere alcuni disordini neurologici, quali la sindrome di Tourette, l'epilessia e la sclerosi multipla, ma questa e' la prima volta che viene usata per disordini post-traumatici.
I benefici del THC sullo stress furono scoperti nel 2002 dall'istituto psichiatrico del Max Planck, in Germania.
L'esercito israeliano ha sempre avuto un atteggiamento severo nei confronti dei soldati trovati a fumare la marijuana, punendoli con l'espulsione o la galera militare, ma ha ricevuto l'approvazione a procedere nell'esperimento da commissioni civili e militari. "Un permesso medico e' richiesto per il consumo terapeutico della marijuana quando nessuna medicina sembra funzionare -ha detto Mechoulam. Statistiche riportano che i fumatori a scopo ricreazionale siano l'8% degli israeliani dai 18/40 anni. I soldati non la fumeranno. Preferiamo somministrarla sotto la lingua che con pillole, perche' sembra piu' efficace".
Una ricerca del U.S. National Centre for Mental Health riporta che il 30% degli americani che hanno vissuto in zone di guerra hanno sperimentato questo disordine psichiatrico, e secondo una ricerca del 2003 condotta dal Walter Reed Army Institute of Research di Washington, quasi un quinto dei soldati tornati dalla guerra in Iraq lo ha sperimentano, cosi' come nel passato tocco' ai veterani del Vietnam e ai residenti di New York, dopo l'11 settembre.
 
 
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