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Internet complica la lotta contro i narcotrafficanti?
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Articolo di Vincenzo Donvito
20 marzo 2004 20:56
 
Internet e i telefonini fanno si' che sia sempre piu' difficile arrestare i trafficanti di droghe. E' quanto constatato in questa settimana dai partecipanti ad una conferenza internazionale per la lotta al traffico di stupefacenti, che si sono ritrovati a Lima, la capitale del Peru'.
I messaggi lasciati dai trafficanti nei gruppi di discussione su Internet, o scambiati nelle messaggerie immediate, e' praticamente impossibile che siano intercettati, cosi' come i messaggi Sms -ha detto Mark Malcom, capo del settore specifico che all'interno della Dea Usa si occupa di questo. "L'unica possibilita' che abbiamo e' quella di agenti infiltrati, che di conseguenza mettano la loro stessa vita in pericolo".
Il traffico di cocaina e' in aumento in Europa, i cartelli dei trafficanti hanno scoperto nuovi mezzi per sfuggire alla polizia, piu' che altro facendo passare le navi cargo con la loro merce attraverso l'Africa -dicono i responsabili europei presenti a Lima.
Da parte loro, le forze di polizia dei Paesi dell'America Latina sono consapevoli di essere messi ancora peggio, grazie alla piu' che evidente mancanza di mezzi e di informazioni.
L'uso sempre piu' massiccio delle nuove tecnologie sta complicando il tutto -continua Malcom: "Ci sono sempre piu' possibilita' di navigare in Internet in modo anonimo, e i nostri tentativi di sorveglianza, bene che vada, sono decisamente flebili".
Alcuni trafficanti dell'America del Sud usano i servizi di posta elettronica gratuita per comunicare con gli affiliati delle loro organizzazioni sparsi nel mondo intero. Altri sono in grado di connettersi illegalmente attraverso dei router senza fili, riuscendo a non incappare nei controlli della polizia sui server normali.
Ma -meno male per la polizia- i cartelli fanno ancora un uso scarso dell'"husmail", che funziona come un messaggio di posta elettronica, ma con la criptazione dei dati sia in entrata che in uscita. Secondo Malcom "questo sara' un enorme problema quando ne faranno un uso comune".

Quello che sembra strano, e' come mai alla base di questa importante riflessione e ricerca di idee e mezzi per meglio combattere il narcotraffico, non ci sia la constatazione che quello che accade oggi, accadeva identico, con le stesse problematiche, con la comparsa e la diffusione di massa del telefono. O quando dai postiglioni a cavallo si passo' alla strada ferrata. Cioe' che la comparsa di un nuovo mezzo di comunicazione ha innegabilmente un risvolto su tutta la societa', proprio tutta: ognuno ne trae un vantaggio, inclusi i delinquenti.
Quello di piangersi addosso perche' vittime delle novita' in una sorta di "inno contro la modernita'", e' una caratteristica culturale dell'America Latina e di parte dell'Europa. Ma sembra che ora abbia contagiato anche i -noti come tali- pragmatici della Dea americana. Sara' che svolgere un'attivita' di pubblica utilita' con una politica che fa girare da anni intorno al problema, con risultati che sembrano positivi quando si conseguono ma che il giorno dopo appaiono subito come inutili, diventa si' frustrante che si comincia a comportarsi come quelli che sono -in quanto a organizzazione e capacita'- considerati gli ultimi ... ma che, guardando cio' che conta, cioe' il montante business del narcotraffico, sono identici a quelli del primo mondo?
 
 
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