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Indonesia. Al via la campagna antidroghe
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Articolo di Katia Moscano
3 settembre 2004 17:23
 
Mentre l'Indonesia si accinge ad eseguire sempre piu' condanne a morte per crimini connessi alle droghe, la presidente Megawati Sukarnoputri lancera' domenica 5 settembre una campagna antidroghe per contrastarne il consumo crescente.
Allo stadio di Jakarta sono previste circa 12 mila persone, che saranno informate sulla pericolosita' delle droghe, specialmente per i piu' giovani. Secondo i dati della BNN (agenzia antinarcotici nazionale) su una popolazione di 220 milioni di persone, il 3,6% e' tossicodipendente, comparato con l'1% del 2002. I crimini connessi alle droghe sono saliti da 1.833 del 1999 a 7.410, del 2003.
L'Indonesia e' stata per anni sulle rotte dei trafficanti internazionali anche per i carenti sistemi di controllo delle frontiere, per la corruzione e per le carenze finanziarie del sistema giudiziario, e negli ultimi anni e' diventata un mercato appetibile.
Le droghe piu' comuni sono prodotte internamente, come la marijuana, lo shabu (o Ice), una qualita' molto bassa d'eroina, il putaw e l'ecstasy. Le importazioni d'eroina e cocaina sono aumentate, per il maggiore consumo degli ultimi anni. Soprattutto lo shabu e il putaw sono un pericolo per lo strato piu' povero della societa', perche' hanno un basso costo e sono facilmente disponibili. L'aumento del consumo e' connesso, in parte, alla crisi economica del 1997, quando la popolazione affronto' la disoccupazione e misere condizioni di vita. L'ecstasy e' diventata, invece, la sostanza delle classi agiate dalla meta' degli anni '90, e molti ne sono stati coinvolti con traffici illeciti.
L'Indonesia ha due leggi antidroghe principali, introdotte nel 1997. La n.22/1997 prevede anche la pena di morte per la produzione e la distribuzione di stupefacenti, mentre la n.5/1997 sulle sostanze sintetiche (amfetamine, ecstasy, speed, Ice) prevede per il traffico fino a 10 anni di prigione e una multa di 36.200 Usd. Alcune persone a suo tempo hanno criticato l'ex presidente Suharto perche' approvo' due leggi distinte in quanto i ragazzini delle classi privilegiate erano maggiormente implicati nei traffici d'ecstasy. Dal maggio del 1998, a seguito della caduta del regime di Suharto, questi privilegi sono diminuiti, anche se le pene sono rimaste inferiori a quelle dei coetanei meno facoltosi.
La presidente Megawati, entrato in carica nel luglio 2001, e' un forte sostenitore della pena di morte per i crimini connessi alle droghe.
 
 
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