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Guatemala. Una strana lotta alle droghe
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Articolo di Donatella Poretti
24 novembre 2003 17:45
 
C'e' qualcosa che non torna nella lotta antidroga in Guatemala: anche quando vengono realizzati grossi sequestri di stupefacenti non ci sono arresti, non solo di pesci grossi, ma neppure dei piloti degli aerei, o delle imbarcazioni, che trasportano la droga. La versione ufficiale data dalle forze dell'ordine e' sempre la stessa: sono riusciti a scappare. Il sospetto che emerge e' che la lotta al narcotraffico degli ultimi mesi sia stata semplicemente portata avanti per ottenere la certificazione del Paese.
Il 31 gennaio il Guatemala era entrato a far parte della lista nera della Casa Bianca dei Paesi che non cooperano nella lotta contro il narcotraffico. "La lotta antinarcotici del Governo del Guatemala si e' deteriorata in maniera sostanziale durante il 2002. La Polizia ha rubato il doppio della quantita' che ufficialmente ha sequestrato", disse allora Paul Simons, del Dipartimento di Stato e capo dell'ufficio per gli Affari Internazionali del Narcotraffico e il Rafforzamento Legale.
La segnalazione porto' allo smantellamento del Doan, il Dipartimento di Operazioni Antinarcotici, e alla creazione del Saia. Il cambio produsse un effetto immediato, cominciarono ad aumentare i sequestri di droghe, tanto che a settembre gli Stati Uniti rividero la loro posizione sulla certificazione del Paese. Eppure i risultati non sono cosi' concreti.

Se il Governo si puo' dichiarare soddisfatto per avere sequestrato piu' di 8 mila chili di cocaina in sette mesi, non si capisce perche' non sia stato smantellata neppure un'organizzazione, perche' non sia stato arrestato neppure un "pesce grosso", si chiede Carmen Aida Ibarra della Fondazione Myrna Mack. "Mancano strategie di sicurezza tendenti a smantellare i cartelli della droga", spiega. Concordano in molti nel ritenere che se non vengono colpite le grosse organizzazioni, la distribuzione e il consumo delle droghe proseguira' ad aumentare.
Accuse piu' pesanti arrivano da Miguel Angel Alvizures, di Alleanza contro l'Impunita', che denuncia come sia tutta una farsa per ingannare la popolazione e che gli Usa conoscono la realta'. "I funzionari nordamericani sanno quello che succede, ma i loro interessi economici sono superiori, non potevano proseguire i negoziati nel Trattato di Libero Commercio con un Paese contestato nella sua lotta contro il narcotraffico".

Fonti ufficiose citate dal quotidiano locale Prensa Libre ammettono che la Polizia negozia con i narcos la quantita' di droga da sequestrare. Agenti del Saia lo negano, ma non scartano la possibilita' che alcuni casi di corruzione possano realizzarsi.
La spiegazione ufficiale delle mancate catture sono nella mancanza di equipaggiamento e nella fuga di informazioni. "Molte catture falliscono perche' i narcos usano veicoli e equipaggiamenti di alta tecnologia e scappano", sostengono gli investigatori del Saia. Dall'ambasciata Usa la spiegazione andrebbe cercata nei bassi stipendi dei funzionari guatemaltechi, e nelle grosse cifre che invece sono coinvolte nel narcotraffico, le due cose unite fanno salire le possibilita' di corruzione. Lo scorso ottobre dieci agenti del Saia furono scoperti mentre cercavano di rubare 10 chili di cocaina che stava per essere incenerita. Un altro problema sembra essere quello di ottenere un ordine di cattura, perche' i nomi si conoscono, spiegano dalla Procura, ma nessuno e' disposto a dichiararlo davanti ad un giudice.

Secondo stime statunitensi, dal Guatemala passano ogni anno tra le 100 e le 150 tonnellate di cocaina, per lo piu' droga che dalla Colombia deve andare negli Usa, solo un 10 per cento resterebbe nel Paese per il consumo locale.
 
 
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