testata ADUC
Giappone. Tokyo. Grande mercato di medicine pseudo-legali, primo passo verso le droghe illegali
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Katia Moscano
6 marzo 2004 18:17
 
Le strade di Tokyo, del distretto di Shibuya, la sera diventano teatro di molteplici affari: dalla vendita di bigiotteria a quella dei cibi tradizionali. Ma proliferano anche le bancarelle dove sono esposte delle fiale, di piccole dimensioni, contenenti un liquido incolore o giallo. Ogni fiala ha un'etichetta con un codice: A, E, 2C I oppure 5 MeO-DIPT, ma senza alcuna indicazione su cosa significhino queste sigle o chi le produca o dove siano prodotte. Esse sono, di fatto, "medicine legali", come puo' esserlo l'aspirina. Disponibili sulle strade, in Internet, nei negozi per adulti o nei locali di karaoke, hanno varie forme: tavolette, capsule, liquidi da prendere oralmente, balsami da spalmare sulla pelle o polveri da scaldare e inalare. Le etichette riportano "contribuisce a perdere peso" oppure "provoca l'euforia". Sono ritenute innocue, a differenza delle normali droghe, ma cio' non e' corretto. Se usate impropriamente, o in dosi massicce, provocano danni enormi. Ammonisce un ispettore antidroghe: "Sulle bancarelle di Shibuya, i prezzi sono molto bassi (pochi euro), ed essendo permesse dalla legge e facilmente reperibili, sono molto popolari. Una volta assuefatti, i consumatori si rivolgono verso le sostanze propriamente illegali, come l'ecstasy".
La droga sintetica apparve nel Paese del Sol Levante solo alla fine degli anni `80 e fu definita illegale nel 1989. I dati della National Police Agency, riportano che 256 persone sono state arrestate nel 2003 per crimini connessi all'ecstasy, contro i 117 dell'anno precedente, e che nel 2003 gli adolescenti arrestati sono stati 29, contro i 7 del 2002. Inoltre nel 2003, sono state sequestrate dagli ufficiali doganali 368.000 pastiglie, il doppio rispetto al 2002.
Un ufficiale della Pharmaceutical Safety Control Section of the Bureau of Public Health, ha dichiarato: "E' una situazione persa in partenza. Non si puo' arrestare qualcuno per possesso o consumo di medicinali legali, anche se il modo di distribuzione e' palesemente contro la legge".
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS