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Ghana. Una strana legge dell'economia mondiale
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Articolo di Alessandro Garzi
13 gennaio 2004 18:09
 
Lo sviluppo dell'agricoltura aiuta un Paese. Lo aiuta ancora di piu' il fatto che certe coltivazioni vengano fatte in quantita' di tipo familiare, al massimo comunitario. In piu' questo aiuta la democrazia, da' piu' soldi nelle mani della maggioranza della popolazione, anziche' ai potenti. Aumenta la stabilita'.
Ma tutto questo al Governo degli Stati Uniti non piace e combatte contro dei poveri contadini di un Paese in via di sviluppo. Non per chissa' quale ragione di politica economica mondiale, ma perche' la coltivazione in questione e' la marijuana, o "ganja" come la chiamano i ghanesi.
La "ganja" e' coltivata in Ghana da decenni, e largamente usata dalla popolazione, anche se tecnicamente illegale. Non si vedono troppi narcotrafficanti in giro perche' la produzione e' fatta su piccola scala.
Recentemente, la Dea (la polizia antidroga americana) ha cominciato a fornire al Governo africano degli aiuti a patto che questo lotti contro la produzione della marijuana.
Ma non solo: oltre il danno, gli Usa (con la buona compagnia europea) aggiungono la beffa: finanziando le esportazioni dei propri prodotti agricoli in Ghana, fanno si' che questi vengano a costare meno dei prodotti locali. Cosi' mentre i ghanesi mangeranno riso americano, burro francese e pomodori italiani, il Ghana viene pagato (prima di essere minacciato) affinche' non esporti il proprio prodotto.
 
 
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