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Georgia. Intervista su droga e clandestini al ministro per la Sicurezza
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Articolo di a cura di Katia Moscano
6 luglio 2003 13:45
 
Riportiamo uno stralcio dell'intervista, condotta dal giornalista Eka Khoperia per il canale televisivo Rustavi-2

Il ministro georgiano per la Sicurezza dello Stato, Valeri Khaburdzania si rechera' in Iran per discutere sulla possibilita' di interrompere le migrazioni clandestine e il traffico illegale di droga.

D. Mi permetta di iniziare l'intervista con una domanda topica: perche' e' stato programmato questo viaggio e se causera' problemi di relazioni con gli Stati Uniti?
R. Per prima cosa, il viaggio e' stato preparato da tanto tempo, prima degli eventi bellici dell'Iraq. Prima che i rapporti tra Iran e Stati Uniti divenissero tesi. Il tema degli incontri sara' il traffico illegale di droga e gli esodi di massa. Nel viaggio saro' accompagnato dal sottosegretario Irakli Alasania, che poi, per la mia mancanza di tempo, andra' da solo in Afghanistan. Stiamo iniziando ad interessarci attivamente su quella che e' conosciuta come la rotta della droga: Afghanistan-Iran-Azerbaijan-Georgia.

D. C'e' un progetto gia' definito, di cui puo' parlare?
R. E' una questione complicata e complessa. Io posso parlare delle rotte e non posso, ovviamente, entrare pubblicamente nei dettagli. Sulla immigrazione illegale, dobbiamo essere chiari, essendo un problema anche per l'Iran. I clandestini entrano illegalmente nel nostro Paese, partendo dall'Afghanistan all'Iran, e da qui all'Azerbaijan. Nello scorso anno, abbiamo rimpatriato i primi 6 iraniani e poi altri 7. Abbiamo un gruppo di afghani con passaporto iraniano, che intende andare in Europa passando dalla Abkhazia (repubblica nel nord-ovest della Georgia, ndr.). Questa e' una strada ormai scoperta e vorremmo che fosse controllata per prevenire le migrazioni illegali. Cosi' noi abbiamo cercato di chiudere questa "porta" utilizzata anche per il traffico illegale di droga, in modo da creare una barriera e impedire l'accesso in Georgia.

D. Durante la visita in Georgia di una delegazione ufficiale iraniana, e' stata discussa una possibile cooperazione militare. Ufficialmente Tiblisi, concordando sulle questioni di fondo, non ha voluto formalizzare nessun accordo per non compromettere le relazioni con gli Stati Uniti. E' previsto un viaggio del Presidente Eduard Shevardnadze in Iran? Lei ha informazioni piu' recenti su questa vicenda?
R. Al momento nessuna decisione e' stata presa su un possibile viaggio in Iran. Non e' neppure in programma.

D. Torniamo ad una questione molte volte affrontata da questo canale, e cioe' una certa campagna, alle volte celata, contro il ministro della Sicurezza. Presumibilmente questo e' il motivo per cui lei ha disertato, per lungo tempo, le apparizioni televisive.
R. Il ministro non puo' rispondere a tono agli attacchi. Egli puo' solo seguire la legge e intervenire secondo quelle che sono le sue funzioni. Per quanto riguarda le mie apparizioni televisive, mi faccia ribaltare la domanda. Perche' ero cosi' presente? Lei ricordera' la questione pachistana. Io ritenevo che alla questione occorresse dare un certo peso, e le innumerevoli apparizioni avevano una funzione anche psicologica. E' il ruolo che un ministro deve ricoprire. Se si ripresentasse un problema da risolvere, il ministro decidera' di apparire nuovamente in televisione.
Ora vorrei parlare di un nuovo argomento, dato che l'intervista ha seguito un'altra direzione. Alcuni giorni fa c'e' stata la presentazione del sito web del ministero. E negli ultimi tre giorni ci sono stati piu' di 2 mila contatti.

D. A proposti del sito. Che genere di informazioni ci sono e quanto prontamente verranno messe in rete? Informazioni utili per i giornalisti e per i cittadini.
R. Ci saranno molte parti interessanti, e anche materiale di archivio. Certi documenti sono stati, per cosi' dire, declassificati e resi da segreti a pubblici. Abbiamo gia' pubblicato anche le innumerevoli sentenze dei tribunali speciali della Unione Sovietica del 1930/40, e tutti potranno leggerle. Il sito sara' pieno di informazioni. Ci saranno articoli sulla sicurezza, disegni di legge e molto altro.

D. Dopo la fine dell'intervista avremo una diretta da Rustaveli Avenue con attivisti della organizzazione studentesca Kmara. Qual e' la sua posizione nei riguardi di questo movimento?
R. Da quanto ne so, disegnare graffiti sui palazzi e' vandalismo. Non so se i graffiti siano una protesta per la liberta' di espressione o di parola. Per qualche strana ragione, noi georgiani, copiamo le abitudini dai Paesi stranieri, ma a volte esageriamo. Nessuna protesta puo' essere una occasione per infrangere la legge. Ci sono modi e regole. Hai motivi per protestare? Protesta, occorre pero' che sia fatto nel rispetto delle regole. Io rifiuto le proteste che infrangono la legge. In questo caso non decido io, ma la legge. E quelli che, protestando, infrangono la legge sono responsabili di cio'. Chi viola la legge accetta anche le conseguenze. Ci sono anche forme di protesta pacifiche.
 
 
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