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Gb. Maggiore tolleranza sociale per la cannabis
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Articolo di Katia Moscano
15 luglio 2003 19:00
 
Il punto di vista sulla cannabis e' cambiato notevolmente negli ultimi 20 anni con il 41% dei britannici che sostiene la legalizzazione, contro il 12% del 1983. Tuttavia solo l'8% ritiene che gli adulti possano essere liberi di assumere qualsiasi droga vogliano. Per l'eroina e l'ecstasy, 9 persone su 10 vorrebbero che fossero illegali, la medesima proporzione del 1993 e l'86% sostiene l'uso terapeutico della marijuana, sotto prescrizione medica.
Questi sono i risultati della ricerca condotta da Nina Stratford del National Centre for Social Research, in cui sono state intervistate 2600 persone in Inghilterra, Galles e Scozia. In una ricerca del 1995 risulto' che i giovani, le persone con piu' istruzione, i professionisti e i londinesi fossero piu' liberali nei confronti delle droghe. La ricercatrice rileva che un atteggiamento liberale non e' piu' solo riferito a quei gruppi, ma riguarda molti strati sociali ed eta' diverse. Sono pochi quelli che ritengono la cannabis dannosa, che crei dipendenza e che sia causa di violenze e crimini. Non e' cambiato negli anni l'opinione negativa sulla eroina. Essa viene collegata, molto piu' che nel passato, ad atti criminali.
La ricerca della Stratford ha rilevato che la cannabis e' accettata come il bere o il fumo di sigaretta, specialmente tra i giovani, siano essi consumatori o meno. Due terzi dei giovani tra 18 e 34 anni hanno amici o membri della famiglia che consumano una droga, la meta' l'ha provata e solo un terzo ritiene che debba rimanere illegale. Piu' della meta' (55%, contro il 41% del 1995) ritiene che il consumo sia una componente normale nella vita e persino quelli che non l'hanno mai provata sono propensi ad una legalizzazione. La ricerca ha mostrato che le terapia di riduzione del danno, come fornire le siringhe nuove ai tossicodipendenti, e' sostenuta da quasi due terzi degli adulti, mentre la necessita' di informare i giovani e' sostenuta dal 55% degli inglesi e gallesi e dal 47% degli scozzesi.
Conclude la Stratford: "Abbiamo notato che pochi sostengono la prescrizione medica della droga per i tossicodipendenti".
 
 
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