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Gb. Capi della polizia: "stop agli arresti per possesso di cannabis"
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Articolo di Alessandro Garzi
12 settembre 2003 19:26
 
In vista della "riclassificazione" della cannabis in Gran Bretagna, da droga di "fascia B" (assieme alle droghe sintetiche), a droga di "fascia C", vale a dire tranquillanti e simili, della quale si parla da ormai un paio di anni, e che dovrebbe avvenire, sembra, nei primi mesi del 2004 (secondo il quotidiano "The Guardian", la data dovrebbe essere il 29 gennaio), la Acpo (Association of Chief Police Officers) che racchiude i vari capi locali della polizia, ha diramato una serie di linee-guida per gli agenti.
Le direttive, in breve, chiedono agli agenti di non arrestare per il semplice possesso di cannabis (ricalcando l'esperimento di Lambeth del 2001), e limitarsi a sequestrare la sostanza (che dovra' essere "impacchettata" dall'agente in presenza del proprietario) salvo in alcune circostanze particolari (trovarsi vicino ai posti frequentati dai bambini, fumare in pubblico, essere stati "beccati" piu' volte in passato, anche se e' stata bocciata l'idea dell'arresto alla terza infrazione, o essere nel mezzo di "situazioni locali problematiche per l'ordine pubblico", o il fatto che la sostanza venga trovata addosso ad una persona sotto i 17 anni), senza fissare alcuna "quantita' massima" per l'uso personale, visto che la difficolta' nell'eseguire la misurazione in strada comporterebbe comunque l'invio del sospetto nella stazione di polizia, con la stessa perdita di tempo, o quasi, che la stessa polizia impiega nell'arresto, e se la quantita' fosse la discriminante tra il "possesso" e lo "spaccio", agli spacciatori basterebbe avere con se' un po' meno di sostanza del limite, per evitare l'arresto.
La discrezionalita' data ai poliziotti, suscita comunque alcune perplessita': gli agenti potrebbero infatti "prendersela" con una data "minoranza" etnica o sociale, e decidere di arrestare solo questi quando venissero trovati in possesso della sostanza.

La cannabis, tengono a precisare gli agenti, rimarra' illegale ("una droga illegale, ma non una priorita' per la polizia", dice il portavoce dell'Acpo), e i poliziotti che dovessero avere a che fare con casi di "semplice possesso", dovrebbero comunque registrare l'accaduto.
La pena massima per gli spacciatori non e' stata comunque alzata (come era stato annunciato tempo fa), ma e' rimasta a 14 anni, per curiosita', un anno in meno della pena minima che si puo' avere nello Stato di New York per il possesso di 30 grammi di marijuana.
In pratica, viene evitato l'arresto (e tutto quello che ne segue, che va ad impiegare un bel po' di "risorse umane" ed economiche), per un reato che si puo' discutere una vita se sia veniale o no, ma che, in Gran Bretagna (e anche in misura minore in Italia), e' sicuramente diffuso (si calcola che piu' della meta' dei giovani tra i 16 e i 24 anni abbia fumato uno spinello), per poter concentrare gli sforzi sulla lotta alle droghe pesanti (crack ed eroina), al narcotraffico ed all'ecstasy. Piu' che altro, il problema britannico sulle droghe si chiama eroina, con tutto cio' che ne consegue a livello di criminalita', e che vede il Paese come uno dei mercati preferiti dall'oppio afghano e la citta' di Glasgow con livelli di consumo altissimi.

Interessante, cio' che hanno detto in proposito alla direttiva, i membri dell'Acpo, secondo i quali non ci sono prove per cui il non arresto (che poi capita nella maggior parte dei casi, fossero stati arrestati tutti coloro che hanno fumato una canna in vita loro, avremmo un Paese di ex detenuti n.d.a) possa portare all'uso delle droghe pesanti, e, per il portavoce dell'Acpo Andy Hayman "la teoria della droga d'ingresso, in cui qualcuno inizia con la marijuana e poi passa alle droghe pesanti non sta in piedi".
Per il ministro-ombra dell'Home Office, il conservatore Oliver Letwin, "si e' scelto il peggio dei due modi: c'e' la legalizzazione della droga e c'e' la lotta per fa uscire le persone dalla droga. Non si era mai vista la semilegalizzazione".
L'eurodeputato liberaldemocratico Chris Davies, che venne multato durante una campagna antiproibizionista nel 2001, sposta, invece, l'accento su un altro punto: se la pena massima rimane a 14 anni, non ci sono incentivi per non vendere altra droga se non la marijuana, e quindi si mette la marijuana "semilegale" nelle mani dei venditori di eroina".
 
 
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